carattere Archives – Mindspa https://mindspa.me/it/tag/carattere/ #1 Self-Therapy App Thu, 13 Jan 2022 17:36:56 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 https://mindspa.me/wp-content/uploads/2022/11/cropped-Google-Play-Mindspa-icon-32x32.png carattere Archives – Mindspa https://mindspa.me/it/tag/carattere/ 32 32 Sono sempre in ritardo. Perché? https://mindspa.me/it/sono-sempre-in-ritardo-perche/ Thu, 13 Jan 2022 17:36:56 +0000 https://www.mindspa.me/?p=10072 “Non importa quanto mi sforzi, sono in ogni caso costantemente in ritardo!”, “Cerco di uscire di casa presto, ma sono comunque sempre l’ultimo ad arrivare a lavoro”, “Qualunque faccio, sono sempre in ritardo, lo sanno tutti”, “Sono sempre di corsa e di fretta, ma sono ancora in ritardo!” Ti suona familiare? Moltissime persone si lamentano… Leggi tutto »Sono sempre in ritardo. Perché?

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“Non importa quanto mi sforzi, sono in ogni caso costantemente in ritardo!”, “Cerco di uscire di casa presto, ma sono comunque sempre l’ultimo ad arrivare a lavoro”, “Qualunque faccio, sono sempre in ritardo, lo sanno tutti”, “Sono sempre di corsa e di fretta, ma sono ancora in ritardo!”

Ti suona familiare? Moltissime persone si lamentano di essere costantemente in ritardo. Tutti possono rimanere bloccati in un ascensore o in un ingorgo. Sono cose che, occasionalmente, possono capitare ad ognuno di noi. Ma qui stiamo parlando di ritardi sistematici, che sembrano fuori dal tuo controllo (in realtà, dipende da te, ovviamente) e possono rovinarti parecchio la vita.

Col passare del tempo, questo diventa, praticamente, un tratto caratteriale (non il migliore, dobbiamo dirlo) e il numero di problemi che provoca cresce esponenzialmente.

Le persone non amano molto i ritardatari cronici. Anche se nel complesso sei una persona responsabile, arrivare regolarmente in ritardo ti dà l’immagine di un soggetto disordinato su cui non si può fare affidamento. Non è una cosa particolarmente bella, vero?

Molto probabilmente sei già consapevole di essere così. Ma, allora, perché succede?

Motivo 1. Semplicemente, non ci vuoi andare.

Se non sei in ritardo per l’aereo che ti porterà in vacanza su un’isola da sogno, o per il concerto del tuo artista preferito, ma per un lavoro monotono, una riunione noiosa o per il dentista, allora, molto probabilmente, è questo il motivo.

Arrivando in ritardo in queste situazioni, cerchi di evitare le emozioni spiacevoli del momento: irritazione, rabbia, noia, ansia o paura. E, sebbene, a lungo termine, questo non solo non aiuti, ma dia anche spazio a nuove emozioni spiacevoli, può ancora esserci una resistenza inconscia.

Motivo 2. Incapacità di stimare il tempo.

“Sì, ho tempo”, “C’è ancora un sacco di tempo!”, “Mi bastano 15 minuti per lavarmi i capelli, truccarmi e fare colazione”.

Motivo 3. “Mi stanno aspettando, significa che sono importante”.

Se pensi che il fatto che le persone ti aspettino significa che ti amino o ti rispettino, allora essere in ritardo potrebbe essere una conseguenza di questa convinzione illusoria.

Motivo 4. “Arriverò in ritardo, e allora?”

“Aspetteranno, non è un problema”, “Le persone importanti sono in ritardo perché hanno cose importanti da fare”, “Ho soltanto bisogno di più tempo, cosa c’è di sbagliato?”

Anche la mancanza di rispetto per gli altri e il riconoscimento dell’importanza soltanto dei propri bisogni può essere una motivazione nascosta. Pensi che il mondo dovrebbe girare intorno a te? Questo può causare molti problemi nelle relazioni con altre persone.

Motivo 5. Incapacità di negarsi le piccole cose

“Resterò a letto per altri due minuti”, “Guarderò il film, poi mi preparerò velocemente”, “Giocherò ancora un altro po’ a questo videogioco, è così interessante e spassoso!”.

Alla fine, perdi drammaticamente la cognizione del tempo, corri dietro all’autobus e ti rimproveri (“Dannazione, in ritardo come sempre! Come una tartaruga! Di nuovo! Sentirai adesso il capo!”).

Concedersi una torta o una caramella ogni volta che se ne ha voglia, porta a molta insoddisfazione per sé stessi nel camerino. La stessa cosa vale per il ritardo: il prezzo dei “piccoli momenti piacevoli” si rivela troppo alto.

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Motivo 6. Etichetta: “Sono sempre in ritardo”, “Sono disorganizzato”, “Sono un fallito, cosa ci posso fare? Non ci riuscirò mai”.

Se pensi queste cose di te, questa etichetta ti costringerà a “mantenere costantemente l’immagine” di qualcuno che è sempre in ritardo.

È così che si manifestano le ferite dell’infanzia. Molto spesso, viene fuori che queste frasi che ti girano in testa sono dette dalla voce di tua madre o di tuo padre. E tu continui a legittimare queste etichette, perché è così che ti chiamavano le persone più autorevoli della tua vita.

Motivo 7. Conflitto interno.

“Devo indossare i pantaloni o la gonna?”, “Forse, dopotutto, è meglio stirare una camicia?”, “Ho spento il ferro? Fammi andare a controllare.”

L’ansia inibisce notevolmente ogni azione, costringendoti a controllare e ricontrollare tutto più volte, oppure a cambiare la tua scelta, non fidandoti di te stesso.

Se stai leggendo questo articolo per risolvere il problema del ritardo, dovresti iniziare cercandone la causa. Per farlo, analizza tutti i casi in cui sei in ritardo e ricorda cosa pensi e senti in quel momento.

Le tue azioni successive dipenderanno da cosa causa esattamente il tuo ritardo. Ci sono, però, anche alcune raccomandazioni sempre utili.

• Spostare l’orologio in avanti di 5-10 minuti. Sì, un trucco così semplice è di grande aiuto per ridurre il numero di ritardi se sei sempre, letteralmente, in ritardo di “cinque minuti”.

• Pianifica la tua giornata in anticipo. Prepara vestiti e scarpe, raccogli i documenti necessari, consulta l’orario degli autobus e il percorso.

• Controlla la gestione del tempo: nella tua routine quotidiana, potrebbero esserci troppe attività che si sovrappongono.

• Togliti l’etichetta di ritardatario. Sostituisci le tue solite frasi con il loro contrario: “Sono bravo a gestire del tempo”, “Arrivo puntuale”, “La puntualità è importante per me”, “Rispetto il mio tempo e quello degli altri”.

• Cerca di essere onesto con te stesso e non inventare scuse per i tuoi ritardi.

• Assumiti la responsabilità della tua vita. Essere o non essere in ritardo è spesso una scelta, la gestione del tempo è sotto il nostro controllo (se escludiamo le vere emergenze).

• Prendi l’abitudine di essere puntuale. Per riuscirci, puoi utilizzare un habit tracker, una comoda applicazione per smartphone che consente di tenere traccia delle attività, degli obiettivi e delle ricompense. Segna sulla app ogni arrivo puntuale. Ad un certo punto, noterai sempre più successi, soprattutto se ti ricompensi con qualcosa di piacevole ogni dieci arrivi in orario.


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Test di autovalutazione dell’autostima (metodo Dembo-Rubinstein) https://mindspa.me/it/test-di-autovalutazione-dellautostima-metodo-dembo-rubinstein/ Fri, 07 Jan 2022 19:37:07 +0000 https://www.mindspa.me/?p=9991 Autostima… Non ci crederai, ma è la parola che viene usata più spesso dalle persone che cercano un aiuto psicologico. Non c’è da stupirsi: l’autostima è estremamente importante! Spesso, il modo in cui valutiamo noi stessi è la chiave per una vita armoniosa e felice. Se così non fosse, ci limiteremmo a stare davanti a… Leggi tutto »Test di autovalutazione dell’autostima (metodo Dembo-Rubinstein)

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Autostima… Non ci crederai, ma è la parola che viene usata più spesso dalle persone che cercano un aiuto psicologico. Non c’è da stupirsi: l’autostima è estremamente importante! Spesso, il modo in cui valutiamo noi stessi è la chiave per una vita armoniosa e felice. Se così non fosse, ci limiteremmo a stare davanti a una porta chiusa a chiave, scervellandoci perplessi.

L’autostima è la concezione che una persona ha di sé stessa, dei propri tratti positivi e negativi e del proprio atteggiamento nei confronti di sé.

Oggi ti proponiamo un test per determinare il tuo livello di autostima e, allo stesso tempo, il livello delle tue aspirazioni (che cosa, secondo te, puoi aspirare a raggiungere).

Su un foglio di carta, disegna delle linee verticali che indicano i tuoi vari tratti: salute, intelletto, carattere, felicità, soddisfazione di sé, ottimismo, aspetto (puoi aggiungere altre categorie).

L’estremità superiore di ogni linea rappresenta lo stato in cui, secondo te, una persona è più felice e l’estremità inferiore rappresenta la condizione più infelice. In altre parole, in fondo ci sono i tratti negativi che stai cercando di evitare e in cima le qualità positive che vorresti ottenere.

Su ogni riga, indica con un piccolo trattino (-) il punto in cui, secondo te, ti trovi attualmente. Indica con un cerchietto (o) il punto in cui vorresti essere. Indica con una piccola croce (x) il punto che puoi realisticamente raggiungere, conoscendo le tue capacità.

Disegna una linea per ogni tratto che vorresti testare. Ogni linea deve essere lunga 100 mm. Ogni millimetro rappresenta un punto.

Segna le estremità superiori e inferiori di ogni linea con un trattino. Inoltre, segnane il centro con un punto. Come esempio, puoi vedere l’immagine allegata sopra.

È necessario eseguire il test prima di leggere l’interpretazione dei risultati.

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Interpretazione dei risultati

I parametri principali dell’autostima sono il livello, la stabilità e il realismo.

Il test analizza:

  • il livello delle aspirazioni: dal punto più basso della riga al segno “x”;
  • il livello di autostima: dal segno “o” al segno “-“;
  • la differenza tra il livello delle aspirazioni e quello dell’autostima.

Livello di autostima (-)

  • 50-75 (livello “medio” e “alto”): autostima realistica o adeguata.
  • 75-100: indica spesso un’autostima sopravvalutata. Questo livello può indicare riluttanza a fare nuove esperienze, incapacità di ammettere gli errori e insensibilità ai commenti e alle valutazioni degli altri.
  • Sotto i 50: autostima bassa.

Prova ad analizzare la tua valutazione e a comprendere perché metti il ​​segno proprio in questo punto della riga.

Livello delle aspirazioni (x)

  • 65-90: un livello realistico, un’idea ottimale delle proprie capacità.
  • 90-100: un atteggiamento irrealistico e acritico nei confronti delle proprie capacità.
  • Sotto i 60 punti è presente una sottovalutazione delle aspirazioni, il che suggerisce che la personalità non è ben sviluppata.

Un normale livello di autostima effettiva (-) dovrebbe essere appena sopra la metà. L’indicatore del livello ideale (o) dovrebbe essere appena sotto l’estremità superiore e la valutazione delle proprie capacità (x) dovrebbe essere compresa tra questi segni.

L’autostima è considerata troppo bassa se la maggior parte dei punteggi effettivi sono al di sotto della media. Se questo è il tuo caso, il test indica critiche eccessive o richieste smisurate nei confronti di te stesso.

Ora osserva le relazioni tra tutti i simboli.

I simboli “x” devono essere compresi tra i simboli “o” e “-“. La distanza tra “x” e “o” è l’intervallo dell’irraggiungibile, desiderato ma irraggiungibile. La “x” indica cosa puoi raggiungere, tutto ciò che sta sopra è “impossibile”. Sotto la “x” e fino all’autostima effettiva (-) c’è ciò che è possibile, realizzabile.

Il rapporto tra questi due intervalli (sopra e sotto la x) determina il tuo livello di ottimismo. Maggiore è l’intervallo del possibile e minore è quello dell’impossibile, maggiore è il livello di ottimismo.

I “cerchi” (o) dovrebbero essere leggermente al di sotto dell’estremità superiore delle linee. Se il “cerchio” è in cima, questo indica un atteggiamento immaturo nei confronti dei valori, perché una persona matura non sogna di incarnare l’ideale. Un’autostima effettiva eccessivamente alta indica l’essere irrealistici.

Le valutazioni molto irregolari (quando i punteggi sulle varie linee differiscono notevolmente l’uno dall’altro) possono indicare instabilità emotiva.


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Perché abbiamo la tentazione di esagerare un po’ le cose? È una cosa negativa? https://mindspa.me/it/perche-abbiamo-la-tentazione-di-esagerare-un-po-le-cose-e-una-cosa-negativa/ Sat, 25 Sep 2021 14:33:56 +0000 https://www.mindspa.me/?p=8658 A volte, raccontando una storia, sentiamo un forte bisogno di abbellirla un po’ o di raccontare una piccola bugia. Non è una cosa intenzionale. Non è che, mentre ci prepariamo per incontrare i nostri amici, pianifichiamo: “Dirò loro che il pesce che ho pescato pesava tre chili, non uno!”. In un certo senso, queste esagerazioni… Leggi tutto »Perché abbiamo la tentazione di esagerare un po’ le cose? È una cosa negativa?

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A volte, raccontando una storia, sentiamo un forte bisogno di abbellirla un po’ o di raccontare una piccola bugia. Non è una cosa intenzionale. Non è che, mentre ci prepariamo per incontrare i nostri amici, pianifichiamo: “Dirò loro che il pesce che ho pescato pesava tre chili, non uno!”. In un certo senso, queste esagerazioni avvengono da sole…

Queste affermazioni sono chiamate iperboli. A volte, vogliamo abbellire le storie che ci riguardano e lo facciamo volentieri. Da dove proviene questo bisogno?

1. Vogliamo rendere la nostra storia più pittoresca e interessante.

Alcuni fatti sembrano più suggestivi quando vengono enfatizzati maggiormente. Di conseguenza, nella storia potrebbero esserci dei dettagli esagerati e inventati.

Il bagno nella nostra camera d’albergo era di 24 metri quadrati! E aveva un’incredibile vasca idromassaggio!

(Beh, era 14 metri quadri e non di 24, ma siamo lì).

E abbiamo raccolto 8 secchi di mirtilli, non siamo riusciti a riportarli alla macchina!

Il mio abito da sposa è stato ricamato da 10 suore cieche (Rachel di “Friends”)

2. Vogliamo sembrare migliori.

In questo caso, l’iperbole enfatizzerà la nostra bellezza, l’intelligenza, l’astuzia e le abilità speciali.

Non riuscivo a sopportare che in questo rifugio per cani le gabbie fossero così stipate. Quindi, ho donato 800 euro, così che potessero comprare delle nuove gabbie.

(Erano solo 300 euro, non 800, ma se dico 800 sembro più generoso.)

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3. Desideriamo attenzione.

In alcuni periodi della nostra vita, potremmo sentire una mancanza di attenzioni. In questo caso, qualche iperbole ci permette di migliorare la nostra autostima e di attirare l’attenzione delle persone che ci circondano.

Alla fine della serata, il DJ mi ha offerto da bere e ha chiesto il mio numero.

(In realtà, mi ha fatto soltanto l’occhiolino mentre ballavo, ma l’altra versione è molto più eccitante!)

Non ho vinto una medaglia in questa competizione, ma il pubblico era decisamente dalla mia parte. Mentre mi esibivo, nella stanza c’era un silenzio di tomba e, quando ho finito, non riuscivano a smettere di applaudire.

4. Far provare al nostro interlocutore determinate emozioni: simpatia, gioia, empatia, coinvolgimento.

Quando ho capito di aver perso il portafoglio, sono rimasto scioccato. Non avevo un centesimo da parte e dovevo prendermi cura del mio bambino fino all’arrivo del prossimo stipendio!

(In realtà, ovviamente, avevo dei risparmi da parte, ma questa storia suscita più compassione).

A Disney World, era tutto così colorato e sfavillante che pensavo di diventare cieco a causa di tanta bellezza!

Il desiderio di esagerare non rende bugiardo il soggetto. Mentire ha una base molto diversa rispetto agli esempi che abbiamo riportato. Le persone mentono per alterare la realtà, per nascondere determinati fatti e dettagli, per ottenere alcuni benefici. In questi esempi, l’unico vantaggio che puoi ottenere è rendere la tua storia più suggestiva e interessante, o magari apparire come una persona migliore, ma questo non è un crimine. Anche nei libri e nei film osserviamo spesso questa tecnica: le emozioni sono più estreme, le azioni sono più intense; non conta se sono positive o negative. L’obiettivo è creare interesse nel pubblico.

Se ti rendi conto che utilizzi più iperboli del solito, o che lo fai continuamente mentre parli con certe persone, prova ad analizzare: perché senti questo bisogno in questo momento? In questo modo, acquisirai una conoscenza in più su te stesso.


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Ho un “difetto” fisico. Come posso imparare a conviverci? https://mindspa.me/it/ho-un-difetto-fisico-come-posso-imparare-a-conviverci/ Fri, 24 Sep 2021 17:36:19 +0000 https://www.mindspa.me/?p=8638 “È facile per te dire “Amati”! E se avessi un difetto fisico davvero evidente che non posso nascondere e che notano tutti come prima cosa, invece di vedere me? Come posso imparare a conviverci? Nel complesso, è possibile realizzare una vita appagante quando si è…imperfetti?” Imperfetto…Che parola dura e dolorosa! Le persone che hanno difetti… Leggi tutto »Ho un “difetto” fisico. Come posso imparare a conviverci?

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“È facile per te dire “Amati”! E se avessi un difetto fisico davvero evidente che non posso nascondere e che notano tutti come prima cosa, invece di vedere me? Come posso imparare a conviverci? Nel complesso, è possibile realizzare una vita appagante quando si è…imperfetti?”

Imperfetto…Che parola dura e dolorosa! Le persone che hanno difetti esteriori possono provare molti sentimenti angoscianti! I difetti possono essere di vario tipo: una voglia sul viso, una cicatrice evidente, gli occhi storti, l’acne, la vitiligine… In un modo o nell’altro, questo “qualcosa” esiste ed è impossibile non accorgersene.

Come vivere pienamente e armoniosamente con una cosa simile?

Probabilmente, qualunque cosa diremo, vorresti rispondere con qualcosa del tipo “è facile per te dirlo, tu non hai questo difetto!”. No, non è per nulla facile e non sminuiamo i sentimenti degli altri spiegando come convivere con un difetto fisico. In realtà, quasi ogni persona ha il proprio dolore con cui deve fare i conti. È solo che a qualcuno è “esterno” e a qualcuno è “interno”, e anche questa può essere una difficoltà.

Esistono linee guida universali? Probabilmente no, perché ogni persona è unica. Ma…

Se hai un difetto che ti preoccupa, ed è irreparabile, l’unica cosa che puoi fare è accettarlo come una parte di te stesso e magari farne anche il tuo punto di forza.

Pensa a tutte le modelle con qualche imperfezione fisica che sono diventate famose in tutto il mondo: Laura O’Grady, Kelly Mittendorf, Brunette Moffy, Chantelle Brown-Young, Madeline Stuart, Amazon Eve…E ce ne sono molte altre.

Nick Vujicic ha realizzato sé stesso senza avere né braccia né gambe.

Stevie Wonder e Andrea Bocelli sono cantanti ciechi che hanno continuato a perseguire qualcosa che amano fare.

A Matthew Perry manca la prima falange del dito medio. L’attore Forest Whitaker ha le palpebre cadenti. L’attrice Tina Fey ha una cicatrice sul viso difficile da nascondere.

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Non sei sicuro da dove iniziare?

Abbiamo portato ad esempio dei personaggi famosi che il mondo intero conosce. La verità è che ci sono moltissime altre persone che hanno delle imperfezioni e si realizzano, tantissime persone normali come noi, per niente famose! Questi esempi mostrano che è assolutamente possibile costruirsi una vita senza mettere il proprio difetto su un piedistallo!

Essere felici per qualcosa o nonostante qualcosa è, nella maggior parte dei casi, una scelta. Si tratta di una scelta che le persone devono fare da sole. Questa è la prima cosa che devi ricordare a te stesso nei momenti in cui hai voglia di nasconderti sotto il cuscino e dare la colpa di tutti i tuoi fallimenti al fatto che “io ho…”.

Mentre lottiamo con una parte di noi stessi, ci dividiamo internamente: perdiamo qualcosa di importante. E senza considerare l’energia, le risorse, il buon umore, la fiducia in noi stessi, ecc. Pertanto, vale la pena iniziare ad accettare noi stessi insieme ai nostri difetti.

1. Ricorda, quante volte hai rinunciato a qualcosa perché hai quel difetto? Da un colloquio di lavoro ad un appuntamento, ad una festa, ecc. Ne è valsa davvero la pena?

2. Mettiti davanti allo specchio e, preferibilmente ad alta voce, dì: “Io sono io. Compreso il… (nomina il difetto). Anche questo fa parte di me e non mi impedirà di essere felice”.

Se sei convinto che gli altri non ti accetteranno per il tuo difetto, allora rifletti su questo esperimento che alcuni ricercatori hanno condotto nel 1993. Dovrebbe far traballare un po’ le tue convinzioni.

Nell’esperimento, alcune persone sono state truccate con finte cicatrici grandi e brutte e sono state informate che avrebbero dovuto comunicare con degli estranei in queste condizioni.

Prima di questi incontri, i ricercatori hanno rimosso ai soggetti del test le cicatrici artificiali con un pretesto. I soggetti del test non sospettavano che le cicatrici fossero state rimosse.

Dopo “essere usciti all’aperto” e aver interagito con le persone, la maggior parte dei soggetti ha riportato di essere stata sottoposta a una qualche forma di discriminazione da parte propri interlocutori e di essere persino in grado di dire esattamente quali parole e azioni avessero usato per insultarli. Ma non avevano nessuna “cicatrice”…

L’esperimento illustra in modo vivido il fatto che molto spesso pensiamo che le altre persone non ci accettino. E possiamo elencare un milione di prove che lo dimostrano: comunicano con noi in modo scorretto perché abbiamo una cicatrice (nei, voglie, lentiggini, brutta gobba sul naso, orecchie a sventola, chili in eccesso). Ma è davvero così?

Nessun difetto fisico può renderti peggiore degli altri. Nessuno! Se accetti il tuo difetto, lo accetteranno anche le altre persone. Non c’è dubbio!


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Qual è la differenza tra carattere e temperamento? https://mindspa.me/it/qual-e-la-differenza-tra-carattere-e-temperamento/ Mon, 13 Sep 2021 13:27:07 +0000 https://www.mindspa.me/?p=8367 È opinione comune che il carattere sia una struttura rigida che viene data una volta e per sempre e che non possa essere soggetta a modifiche, che sia immutabile. Hai il carattere che hai. Il carattere è spesso confuso con il temperamento e, probabilmente, questa opinione si è formata a causa di questa confusione. In… Leggi tutto »Qual è la differenza tra carattere e temperamento?

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È opinione comune che il carattere sia una struttura rigida che viene data una volta e per sempre e che non possa essere soggetta a modifiche, che sia immutabile. Hai il carattere che hai. Il carattere è spesso confuso con il temperamento e, probabilmente, questa opinione si è formata a causa di questa confusione. In realtà, non è così e oggi capiremo di cosa si tratta.

Il temperamento è la mescolanza degli aspetti innati, cioè determinati geneticamente, della personalità che dipendono dalle caratteristiche dell’attività nervosa superiore. In altre parole, è una proprietà innata della psiche che non possiamo cambiare a nostro piacimento.

Le caratteristiche del sistema nervoso includono la sua forza, l’equilibrio e la duttilità. Dalla combinazione di queste proprietà si ottengono i temperamenti, i cui nomi sono ben noti. Questi, però, non definiscono ancora il carattere.

Se il temperamento è innato, il carattere è, invece, acquisito. Si forma e si sviluppa sotto l’influenza dell’ambiente, delle esperienze di vita e dell’educazione. Il carattere non è statico. Anche se molte caratteristiche sono abbastanza stabili, si forma nel corso della vita e dipende da chi e come ci hanno cresciuto, dall’ambiente in cui trascorrevamo la maggior parte del tempo, da quali eventi si sono verificati nella nostra vita.

Qui c’è un melo. È cresciuto da un seme di mela e non può diventare un ciliegio, non importa quanto possiamo volerlo. Questo è il temperamento. Ma ci sono molti meli nel giardino e sono tutti diversi. Ce ne sono di dritti e alti: sono cresciuti in uno spazio aperto. Poi c’è un altro melo, è vicino a un altro albero che interferisce con la sua crescita e si piega attorno ad esso. Questo è il carattere influenzato dall’ambiente.

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Non sei sicuro da dove iniziare?

Immagina due persone identiche (il che, ovviamente, è impossibile, ma proviamo, ipoteticamente). Hanno lo stesso tipo di sistema nervoso, ma una delle due viene allevata in un’atmosfera di amore e attenzione ai suoi bisogni e la seconda in un’atmosfera di aspre critiche, rivalità e scherno. Il carattere di queste persone sarà completamente diverso, perché le persone sono plasmate dal loro ambiente.

Se pensi a come eri più o meno 5-7 anni fa, vedrai che ora non sei la stessa persona. Da allora sono cambiate così tante cose! Forse ora sei più flessibile. Forse l’ingenuità e il candore sono scomparsi, ma ora hai ambizione e fiducia in te stesso. O forse le persone che ti stavano accanto ti leggevano come un libro aperto, ma ora sembri chiuso e non sei una persona molto socievole.

Sì, il carattere è cambiato, perché ti è successo qualcosa in questo periodo e sono cambiati i tuoi atteggiamenti, le tue abitudini, le tue priorità nella vita. E queste sono tutte sfaccettature del tuo carattere!

È, invece, impossibile cambiare radicalmente le nostre impostazioni innate profonde. Ad esempio, se sei un collerico esplosivo e impulsivo, potresti imparare a controllarti e a non farti guidare dalle tue emozioni e reazioni, ma difficilmente diventerai una persona calma e rilassata. Non hai le basi giuste per farlo. Oppure, se sei ansioso e diffidente, non svilupperai mai tratti audaci e spericolati e non correrai mai dei rischi avventurosi, ma puoi imparare a controllare i tuoi sentimenti e a tenere sotto controllo l’ansia.

C’è un vecchio detto orientale che dice: “Semina un pensiero e raccoglierai un’azione, semina un’azione e raccoglierai un’abitudine, semina un’abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino”. In queste poche parole sta la chiave della formazione del carattere.

Quindi, se decidi di cambiare il tuo carattere, presta attenzione alle tue abitudini e pensa a quali tratti della personalità favoriscono.


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