Qualcuno mi deve dei soldi, ma non me li restituisce

Forse, solo l’argomento del denaro ha più tabù che lo circondano rispetto a quello del sesso. È difficile parlare dello stipendio quando si fa domanda per un lavoro (se chiedo troppo, diranno che mi sopravvaluto, se chiedo poco, commetterò un errore), non è facile trovare un accordo sul contributo di tutti al bilancio familiare. Ma la questione della restituzione del denaro preso in prestito infrange tutti i record per quanto riguarda il grado di imbarazzo di un potenziale conflitto.

Susanna ci racconta che un’amica le deve dei soldi, ma, a quanto pare, non glieli restituirà. E per lei è sgradevole ricordarglielo: non vuole sembrare troppo materialista.

Ivan prestava regolarmente denaro al suo collega Francesco. Solo piccole cifre: per un caffè (“oh, ho lasciato i soldi nella mia giacca”) o per le sigarette (“ho completamente dimenticato di essere a corto”), poi per pranzo (“amico, se per te non è un problema…”) e Francesco non li ha mai restituiti. Ivan si sentiva a disagio ma esitava a ricordarglielo. Si trattava solo di pochi euro qua e là…Se fosse stata una grande somma, sarebbe stata un’altra storia…

Roberto ha prestato del denaro a suo cugino per una lavatrice. L’accordo era di un mese, ma sono già passati quattro mesi. In questo lasso di tempo, il cugino è persino andato in vacanza, ma ancora non si sa nulla dei suoi soldi…Roberto è arrabbiato, ma non dice niente. Dopotutto, sono una famiglia…

Perché è così imbarazzante per noi rammentare dei nostri sudati soldi, comunque? Cosa c’è dentro di noi che ci paralizza la lingua, ci fa esitare con angoscia e ci fa restare in silenzio, incapaci di dire una semplice frase?

Susanna, ad esempio, ha espresso un concetto importante: non voglio sembrare troppo materialista. Ivan ha paura di sembrare meschino: crede che, ricordando a Keith dei soldi, sembrerà un taccagno. I legami familiari impediscono a Roberto di parlare del debito: siamo una famiglia, come faccio a dirgli “ridammi i miei soldi”?

Risulta che ognuno ha i propri atteggiamenti in testa, che possono interferire notevolmente con la normale comunicazione. Ricordare un debito non è essere troppo materialisti, è un’azione assolutamente opportuna. Magari si tratta di un euro, ma è il tuo euro e spetta a te spenderlo, non a qualcun altro. Anche il fatto che il denaro sia stato prestato a un parente non è un’argomentazione valida. Quando presti dei soldi a qualcuno, chiunque esso sia, dovresti discutere i termini del prestito in modo molto chiaro (ad alta voce!). Altrimenti, è un regalo, non un prestito. Ed entrambe le parti dovrebbero vedere la cosa allo stesso modo.

Ricordare un debito è un ruolo ingrato. Per molti è una cosa difficile ed imbarazzante. Susanna ha accennato alla sensazione di una terribile umiliazione al solo pensiero di parlarne. Da dove vengono queste emozioni? Ogni caso è unico, ma, molto probabilmente, qualcosa dentro di noi entra in conflitto: se ti ricordo dei soldi, sono cattivo (avido, meschino, privo di tatto)…Sarebbe il caso di esaminare più a fondo le tue opinioni su questo problema.

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Non sei sicuro da dove iniziare?

Ma cosa fare se si è già avvenuta la situazione in cui non hai riavuto i tuoi soldi? Come ricordare al debitore dei soldi?

• È assolutamente normale voler sapere cosa ne è stato dei tuoi soldi. Pertanto, quando si avvicina la data di scadenza, poni una domanda semplice, chiara e specifica: “Quando pensi di potermi ridare i soldi che ti ho prestato?”

“Nadia, quando avrai l’opportunità di restituirmi i 100 euro che hai preso in prestito due mesi fa?”

• Sostieni il promemoria indicando il perché deve restituirti il denaro ora:

“Io e la mia famiglia andremo in vacanza la prossima settimana, ho bisogno di questi soldi. Quando puoi restituirli: domani o mercoledì?”

• Puoi fare domande sul motivo per cui hai fatto il prestito. Questo contribuirà a costruire un ponte sulla questione del denaro, o forse non sarà necessario e il debitore stesso parlerà del debito.

“Come va il tuo nuovo tapis roulant? Lo usi regolarmente, ti piace?”

• Se è troppo difficile parlare di denaro “a voce”, usa un’app di messaggistica istantanea, seguendo le stesse regole.

• Se sei sicuro delle difficoltà finanziarie del debitore e per te è fattibile un piano di rateizzazione, offri questa opzione. “Se per te è difficile restituire tutto in una volta, magari puoi farlo un po’ alla volta? Ad esempio, 100€ al mese possono andar bene per te?”.

• Se tutte le scadenze sono passate e il denaro non è ancora stato restituito, puoi dire qualcosa del tipo: “Antonio, sono stato felice di averti aiutato finanziariamente per il tuo progetto di ristrutturazione la scorsa estate. Ora, io stesso ho urgentemente bisogno di soldi per risolvere i miei problemi e sono sicuro che anche tu mi aiuterai, restituendomi i soldi prima del fine settimana. So che tu ed io siamo buoni amici…”.

La cosa più importante è questa: devi parlare. Rimanere in silenzio e arrabbiarsi non è una strategia, a lungo andare non ripaga mai. Tutte le questioni possono essere risolte, esprimendosi in modo corretto e delicato.

P.S. A proposito, a quanto pare l’amica di Susanna si era dimenticata del debito e l’ha ringraziata per averglielo ricordato, era terribilmente imbarazzata …

Francesco credeva sinceramente che non si trattasse di un prestito, ma di un favore: dopotutto, non aveva mai discusso i termini del prestito con Ivan.

E Roberto doveva ancora parlare con suo cugino, poi hanno concordato la data della restituzione, anche se il cugino sembrava volersene dimenticare. ?


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