Paralisi del sonno

Molti “scherzi” del nostro cervello rimangono un mistero. Non sappiamo perché avvengano e, soprattutto, come gestirli, cosa fare quando ci succedono queste cose strane.

La paralisi del sonno è uno di questi fenomeni. Molti di noi sperimentano qualcosa di simile almeno una volta nella vita. Di norma, è una cosa che ci spaventa, così come tutto quello che è al di là della nostra comprensione e, soprattutto, del nostro controllo.

La paralisi del sonno (altri nomi: stupor, cataplessia del risveglio) è uno stato di paralisi muscolare completa o parziale che avviene quando una persona si addormenta o si sveglia: succede, quindi, al passaggio tra sonno e realtà.

Quando si manifesta lo stupor, il soggetto non è in grado di muoversi, parlare e, persino, aprire gli occhi. Si tratta di uno stato abbastanza spaventoso, perché il corpo si rifiuta di obbedire, mentre il cervello funziona e c’è una certa consapevolezza che stia accadendo qualcosa di terribile. Non puoi chiedere aiuto o muoverti, quindi questa “anestesia senza anestesia” è percepita con terribile sgomento, causando una reazione di panico.

La paralisi del sonno dura pochi secondi, in rari casi può arrivare a minuti, ma questo breve lasso di tempo è percepito come lungo e prolungato. Dopotutto, gli stati di ansia e paura rallentano la sensazione del tempo in generale.

Mentre vive questa situazione, il soggetto può sperimentare paura intensa, allucinazioni visive e uditive, la percezione di una “presenza” (qui c’è qualcuno), pressione sul petto, difficoltà di respirazione e sensazioni corporee insolite.

Se una persona è incline a credere nel paranormale, allora questo stato può portare a credenze su fantasmi seduti sul proprio petto, rapimenti da parte di alieni e così via. Queste storie possono provenire da esperienze di paralisi del sonno.

Quindi, cosa succede al cervello quando avviene questo fenomeno?

Con l’avvento degli smart bracelet che tracciano la qualità del nostro sonno, è ormai risaputo che esistono fasi del sonno REM e NREM. Durante il sonno REM, facciamo dei sogni. Per impedirci di balzare in piedi, reagendo al fatto che in sogno stiamo correndo, volando, o lottando, il nostro cervello spegne l’attività dei nostri muscoli, impedendoci qualsiasi movimento. In caso contrario, non riusciremmo a riposare.

La paralisi del sonno si verifica quando siamo coscienti e, al tempo stesso, nella fase del sonno REM. Un bell’enigma. Quindi, rimaniamo intrappolati, perché siamo consapevoli di ciò che sta accadendo intorno a noi e sentiamo il nostro respiro, ma siamo totalmente privi ​​della capacità di muoverci e parlare.

Dobbiamo sottolineare che la paralisi del sonno non è una minaccia per la vita e la salute, sebbene sia vissuta, per usare un eufemismo, come un fenomeno sgradevole e indesiderabile.

Il motivo per cui avviene la paralisi del sonno non è ancora completamente noto. Tuttavia, il lavoro terapeutico con gli utenti che hanno forte ansia, tendenza agli attacchi di panico, stress post-traumatico e che soffrono di disturbi da stress acuti o cronici, mostra che questo fenomeno si verifica molto più spesso in questo tipo di soggetti.

In altre parole, esiste una certa relazione tra lo stato psico-emotivo di una persona e il fenomeno della paralisi del sonno. Inoltre, la presenza di un problema come questo crea una certa zona di evitamento (come in un attacco di panico): l’eventualità che si verifichi di nuovo è spaventosa e la persona inizia ad averne paura. Questo, probabilmente, riduce la qualità del sonno. E il sonno scarso, a sua volta, provoca un deterioramento dello stato psicologico. Si forma così un circolo vizioso.

Perché si tratta di una scoperta importante? Poiché esiste questa connessione fra le emozioni e lo stato psicologico, significa che si può essere colpiti da disturbi del sonno di vario genere, inclusa la paralisi del sonno. La cosa migliore è consultare un terapeuta e lavorare con l’ansia, i traumi passati e tutto ciò che ti affligge cronicamente.