Mia madre si preoccupa troppo per me

Sei un adulto adesso…e sarebbe logico che tutti i problemi con i tuoi genitori diventassero meno rilevanti. E invece…se tua madre o tua nonna sono persone ansiose, sei bloccato. Non fanno altro che preoccuparsi… e non se ne vede la fine.

Valeria ha 25 anni. Deve tornare a casa ogni sera, altrimenti la pressione sanguigna di sua nonna sale e deve chiamare un’ambulanza. Se Valeria torna a casa un minuto soltanto dopo le 21:00, appena entra in casa sente già l’odore della medicina e trova la nonna sdraiata sul divano in soggiorno con un asciugamano bagnato sopra la testa. Guarda Valeria con aria di rimprovero e parla con una voce debole e sofferente…E Valeria è di nuovo costretta a dire al suo uomo che non è ancora pronta a trasferirsi da lui perché sua nonna non sopravvivrebbe…

Daniele ha 28 anni. Sua madre controlla attentamente tutto il cibo che assume: “Cosa hai mangiato oggi tesoro? Devi mangiare solo cibo sano. Non vuoi un altro attacco di gastrite, vero? Ti porterò verdura al vapore e zuppa di pollo”. Tra parentesi, l’ultima volta che Daniele ha avuto la gastrite, aveva 11 anni …

Annalisa ha 28 anni. Vive con sua madre, perché quest’ultima ha “paura” a vivere da sola. Inoltre, la mamma è convinta che gli uomini “useranno” soltanto la sua figlioletta, questo è il motivo per cui Annalisa non le presenta il suo ragazzo. Ci sarà una discussione, la mamma piangerà di nuovo e si lamenterà senza sosta di quanto sia infelice…

I genitori ansiosi possono paralizzare l’attività dei loro figli adulti. Addestrati con senso di colpa e responsabilità elevate, i bambini sono privati ​​dell’opportunità di vivere la loro vita, perché hanno bisogno di guardare continuamente indietro alla madre o alla nonna preoccupata, calmarla, sacrificare i propri desideri e i propri interessi, soltanto per farla stare bene.

Una mamma ansiosa tiene inconsapevolmente suo figlio/a il più vicino possibile a sé. O il figlio viene infettato dalla sua ansia oppure prova un’irritazione mal celata, che non può essere mostrata perché la mamma vuole “il meglio”.

…a fin di bene…

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Sotto l’apparenza della cura e della preoccupazione eccessiva, c’è uno stretto controllo totale: cosa mangi, con chi comunichi, a che ora torni a casa, quali farmaci assumi.

La madre della ventiquattrenne Eliana, Manuela, si è fatta prendere dal panico quando ha visto che sua figlia stava facendo le valigie e andava a vivere da sola. Ne avevano parlato molte volte, ma Manuela sperava che Eliana cambiasse idea. Ha cercato di convincere sua figlia che non poteva farcela in alcun modo senza di lei, perché non sa cucinare, piegare correttamente i vestiti e non sa nemmeno fare il bucato! Eliana non si è arresa e sua madre ha gridato disperata: “Ti permetterò anche di tornare a casa più tardi!”.

A volte i casi non sono così eclatanti, ma questo non li rende meno gravosi.

La mamma di Andrea gli chiede ogni cosa nei dettagli: chi incontra, chi lo ha chiamato, che biancheria intima ha comprato, come tratta un brufolo sul viso…Perché lei è…preoccupata per lui…

L’ansia diventa tossica quando un’altra persona ne è ritenuta responsabile.

Questi genitori hanno tanta talmente paura di diventare inutili che fanno di tutto per rendere un figlio adulto il più dipendente possibile da loro, per farlo sentire impotente. Così poi si prenderanno cura di lui come solo i genitori sanno fare.

Cosa dicono spesso i genitori che controllano in modo ansioso?

• Sono preoccupato per te!

• Lo faccio perché ti amo moltissimo!

• Farò di tutto per te!

• Dimmi tutto e io mi calmerò.

• Se fai questo, io morirò.

• Sono una persona vulnerabile, è davvero così difficile…(venirmi a trovare più spesso, chiamarmi, fare come voglio io, soddisfare le mie richieste, ecc.)?

Se riconosci elementi della tua situazione in questi esempi, è tempo di agire.

Sì, ti preoccupi per tua madre o tua nonna e le ami. Ma questo non significa che dovresti immolare la tua vita sull’altare delle loro preoccupazioni, niente affatto!

– La prima cosa da capire è che la tua responsabilità e il tuo senso del dovere ti permettono di essere manipolato. Non sei parte integrante dei tuoi genitori, sei un individuo autosufficiente. È importante! Pertanto, inizia a venir fuori dal controllo ansioso e protettivo, ad ogni costo.

Cosa potrebbe accadere: capricci, pressione, sensi di colpa, conflitti. Uomo avvisato, mezzo salvato. Delineando chiaramente i confini, non stai facendo nulla di sbagliato, fidati di noi! Restituisci semplicemente a te stesso la tua vita e la separi dalla vita di tua madre o di tua nonna.

Anche i padri, a proposito, possono agire in questo modo, anche se meno spesso.

Angelica ha 34 anni, ma suo padre è ansioso di conoscere ogni nuovo fidanzato e interrogarlo sulla serietà delle sue intenzioni. Quando Angelica si è infastidita e gli ha chiesto di non farlo più, suo padre le ha detto: “Figlia mia, io sono solo preoccupato per te”.

– Stabilisci i confini di ciò che è accettabile e rispettali con fermezza e calma.

Ad esempio:

“Mamma, ti chiamo una volta al giorno (a giorni alterni, una volta alla settimana) e ogni tanto ti mando un messaggio negli altri giorni.”

“No, non c’è bisogno che mi porti una pentola della tua zuppa. Mi piace molto, puoi prepararmela quando ti vengo a trovare.”

“Mamma, mi dispiace che tu sia rimasta sveglia finché non sono tornato a casa. Ma sai, potresti anche andare a letto, andrà tutto bene.”

– Concorda nuove regole di comunicazione. Sii molto preciso riguardo ai tuoi desideri.

– Non lasciarti ingannare dalla manipolazione, attieniti alla linea di comportamento scelta.

La cosa più importante. L’ansia dei tuoi cari è una loro area di responsabilità, non tua. Ripetitelo più spesso. Non commetti un crimine vivendo la tua vita come desideri. Sul serio.


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