La rabbia è più forte di me

“Buongiorno!

Non riesco a gestire la mia rabbia e la mia aggressività.

Da bambina, ho sempre cercato di reprimere la mia rabbia, ma poi mi sono resa conto che, se reprimevo la mia rabbia e non esprimevo le mie lamentele, i miei linfonodi si gonfiano immediatamente e mi faceva male la gola. Mi sono fatta controllare tantissime volte. Quanto trattengo la rabbia, la gola si chiude. Non appena esprimo tutto, la gola smette di farmi male e i linfonodi tornano normali.

Ma le mie esternazioni sono sempre frutto della mia rabbia e fanno del male agli altri, anche se dopo un po’ mi sento meglio e mi scuso. Ma restano inevitabilmente degli strascichi con loro. Non riesco a farlo in modo ecologico, come raccomanda Nikki, perché, quando sono preda di un impeto di rabbia, questa mi pervade e mi divora come un fuoco dall’interno. Non importa quanto io tenti di respirare e contare fino a 10, non ci riesco! Il fuoco schizza fuori, come se fossi un drago. Come posso gestire tutto ciò? Cosa bisogna fare per parlare dei propri sentimenti (rabbia, collera, risentimento) senza offendere al contempo un’altra persona?”

Buongiorno Olga. Ottima domanda.

In questa situazione, dovremmo concentrare la nostra attenzione su quanto segue:

  1. La rabbia nasce quando i nostri confini vengono in qualche modo violati. Il fatto che insorga la rabbia è un indicatore che devi prenderti cura di te stessa.

Scrivi un elenco di situazioni che ti fanno arrabbiare. Accanto a ogni situazione, scrivi cosa vuole salvaguardare questa rabbia e che benefici comporta.

  1. Quando monta la rabbia, non bisogna riversarla tutta in una volta sugli altri. Durante gli attacchi di rabbia, le persone spesso rovinano le relazioni e fanno del male agli altri. Per questo è necessario imparare a vivere la rabbia da soli. Puoi fare quanto segue.

Quando sei da sola, esponi la tua rabbia ed esprimila attraverso il corpo. Quando siamo arrabbiati o furiosi, è molto importante vivere ciò che sta accadendo in modo ecologico. Puoi scegliere diverse opzioni: colpisci un cuscino o la parte morbida di un divano o di un letto. Puoi battere i piedi per terra e agitare le braccia. L’importante è che la tua rabbia si manifesti attraverso il corpo. Questo ti aiuterà a sfogarti in modo ecologico per te e gli altri e potrai tornare dagli altri in uno stato più rilassato.

Esercitati per una settimana, 10 minuti al giorno, a riversare tutta la rabbia che si è accumulata in te finora.

Puoi immaginare qualsiasi persona o ricordare qualsiasi situazione.

Durante una discussione, se senti montare la rabbia, puoi allontanarti per 5-10 minuti e fare questo esercizio. In questo caso, cerca di tirar fuori tutto ciò che ti bolle dentro, fino a quando non sei di nuovo calma.

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Non sei sicuro da dove iniziare?

  1. La rabbia non è il miglior consigliere in un rapporto. Preferibilmente, bisognerebbe parlare con gli altri solo dopo essersi completamente calmati. Solo allora il nostro messaggio potrà essere chiaro e costruttivo.

Una comunicazione costruttiva è necessaria anche per te, non solo per le persone con cui ti relazioni. Se una persona si pone in maniera nervosa ed emotiva, questo può innescare reazioni negative nell’interlocutore, che inizierà a reagire emotivamente e adotterà un atteggiamento negativo. Questo istigherà ancora di più la prima persona. In altre parole, se cerchi di comunicare mentre sei arrabbiato, puoi peggiorare la situazione.

  1. Anche il risentimento genera rabbia, ma il risentimento è qualcosa di molto complicato. Bisogna lavorarci con un terapista. È un argomento profondo.

In generale è una cosa positiva che ti preoccupi delle persone su cui riversi le tue emozioni. Ma dalla tua lettera emerge chiaramente che dovresti occuparti di te stessa e del tuo mondo emotivo.

Occuparsene significa imparare a gestire le proprie emozioni. Queste ansie influenzeranno la tua produttività, il sonno e lo stato fisico generale. Dovresti prendere in considerazione il corso “Psychocleaning”. Riguarda le emozioni e come gestirle.

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Natalia Nikulina

Consulente Psicologo

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