Perché noto più le critiche dei complimenti?

Non ci piacciono le critiche. Possiamo parlare all’infinito dei vantaggi della critica costruttiva (e concordare con essa in teoria), ma resta comunque poco piacevole sentire che non stai facendo bene, che non sei all’altezza e che devi sforzarti di più.

Quando qualcuno ci dice qualcosa di positivo, siamo felici di sentirlo, ovviamente. Spesso, però, dimentichiamo molto presto le belle parole o le ignoriamo.

“Sì, il mio capo mi ha elogiato, ma non sa che il mio collega mi ha aiutato con questo rapporto”. “La mia amica mi ha detto che questo vestito mi sta benissimo, ma lei mi vuole bene, è di parte!”. “Ho vinto un concorso, ma non era particolarmente impegnativo”.

Con le critiche è un’altra storia. Un commento critico si impianta saldamente nella tua testa e può continuare a ferirti per molto tempo. Le persone si fissano sulle critiche molto più che sui commenti positivi. Perché è così? Possono esserci varie ragioni.

• Se una persona è cresciuta in una famiglia in cui veniva criticata e condannata spesso e i suoi sentimenti non erano presi in considerazione, molto probabilmente reagirà dolorosamente ad ogni tipo di critica, perché questa gli ricorderà del periodo in cui non aveva diritti né opportunità per difendersi…

Brenda ha sempre fatto tutto “male”. Se rifaceva il letto, sua madre si avvicinava e raddrizzava il copriletto. Se cucinava, sua madre commentava che sarebbe stato meglio se avesse aggiunto l’aglio (la cipolla, la paprika, messo più sale, meno sale) e, in quel modo, sarebbe stato molto più gustoso. Secondo sua madre, i capelli di Brenda erano troppo corti (lunghi, ribelli). Brenda lavava il pavimento nel modo sbagliato, annaffiava i fiori nel modo sbagliato, sceglieva “l’università sbagliata” e il ragazzo “sbagliato”. Quando Brenda ha compiuto 18 anni, si è sposata subito, soltanto per lasciare la sua famiglia. Fortunatamente, il matrimonio è andato bene. Tuttavia, ora che è adulta, appena Brenda sente una piccola, delicata osservazione, si mette sulla difensiva o inizia a piangere. E poi si “fissa” a lungo su ogni frase, cercandovi significati doppi e tripli. Brenda non crede davvero ai complimenti. Pensa che siano eccessivi e ingiustificati.

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Non sei sicuro da dove iniziare?

• In fondo, il soggetto si considera poco degno di belle parole. In questo caso, la critica colpisce il bersaglio. La persona percepisce che hanno “capito” qualcosa di negativo su di lei, che è stata “scoperta”. Dopotutto, ha una bassa opinione di sé stessa. E poi le critiche sono dolorose…

A Vanessa non piace il suo aspetto, soprattutto la sua silhouette. Una critica o anche una semplice osservazione a riguardo, ad esempio che i pantaloni non le cadano molto bene, possono paralizzarla per molto tempo: cade nell’autocommiserazione e nell’autocritica.

• Il soggetto è sicuro che solo la critica aiuta a crescere, che solo le sberle “salutari” della critica porteranno bontà e felicità. E le belle parole sono superflue, non ti tengono sulle spine.

Gregorio si tratta molto duramente, pensa che ogni altro metodo sia per i deboli. Si sfinisce in palestra, si rimprovera per ogni errore o difetto e, se non raggiunge i suoi obiettivi, si priva addirittura delle attività piacevoli. Ogni lode lo infastidisce abbastanza, perché, dal suo punto di vista, è inutile. Una frusta farebbe più al caso suo.

• L’immagine di sé del soggetto è molto fragile. È facile “infrangerla” con una semplice osservazione critica a cui il soggetto crede sulla fiducia, senza alcun controllo della realtà.

Teresa si considera una brava donna di casa. Quando, però, sua suocera va a trovarli e scuote la testa davanti alla stufa pulita “in modo imperfetto” o a un mucchio di biancheria non stirata, Teresa “crolla” e dimentica tutto quello che ha già fatto e ciò che pensava di sé stessa 5 minuti prima.

Se sai perché stai reagendo con forza alle critiche, puoi fare qualcosa al riguardo. Un altro punto importante è che devi “spostare il focus”: dirigere maggiormente la tua attenzione su tutte le cose buone che ti dicono e che sai di te stesso.

Sul tuo telefono, crea una cartella “D’ispirazione”. Raccogli in questa cartella i complimenti e i commenti dei tuoi colleghi e degli amici, gli auguri calorosi, tutto ciò che dimostra il tuo valore. Nei momenti in cui le critiche ti trascinano in un vortice di atteggiamenti negativi verso te stesso, guarda in quella cartella per infonderti fiducia in te stesso. È una cosa che aiuta molto, l’abbiamo provata.


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