Al giorno d’oggi, ci imbattiamo molto spesso nell’ansia sociale. Un terzo delle richieste rivolte agli psicologi è legato a questo fenomeno, in un modo o nell’altro.
Per le persone che hanno molta familiarità con l’ansia sociale, la vita è piuttosto dura, perché questa dispotica “signora” richiede che tutto sia assolutamente correlato a lei. E i suoi verdetti sono duri e categorici.
Vedi quel gruppo di persone che ti guarda? Probabilmente stanno parlando del perché hai indossato questa gonna. Con le tue gambe!
Il tuo capo sta leggendo il tuo rapporto con una tale faccia…È molto chiaro: pensa che sei un idiota!
Devi fare un intervento al meeting? Tutti i tuoi colleghi ascolteranno la tua balbuzie: resta seduto in silenzio. Prenderanno le decisioni senza il tuo aiuto.
Sì, il cameriere ti ha portato una zuppa tiepida, col grasso che ci galleggiava dentro. E il cucchiaio è sporco. E il cameriere non ti sta prestando attenzione. Quindi, ora…farai una scenata? Protesterai ad alta voce? Rilassati, sappiamo entrambi che non parlerai mai.
Partecipare a una festa? Dio non voglia! C’è troppa gente lì. Molte sono persone irruenti: ballando, divertendosi, ti trascineranno con loro. Mai. La festa migliore è su una sedia con una tazza di tè e Il conte di Montecristo…
Allora, cos’è l’ansia sociale?
L’ansia sociale è una paura illogica e irrazionale provocata da pressoché ogni tipo di interazione sociale. Come se, dentro di te, suonasse qualche allarme interno “SOS! Ci sono persone qui! Ho bisogno di coprirmi e nascondermi!”. È inutile ricorrere alla logica in queste situazioni, perché nessun ragionamento può esserti d’aiuto mentre suona l’allarme. Non puoi gestire consapevolmente le paure irrazionali.
Al contempo, le persone che hanno convissuto con la loro ansia sanno molto bene che le loro paure non hanno alcun fondamento. Spesso si sentono in imbarazzo per non riuscire a superarla o a controllarla. Questo è un tipo di “malattia” con cui si può convivere, ma la qualità della vita si riduce drasticamente. Qualsiasi tipo di interazione sociale, necessario per la crescita personale e professionale, è fuori discussione. Non solo non sei in grado di crescere e svilupparti, ma è impossibile anche andare semplicemente a fare spese o al ristorante senza interagire con gli altri!
Riassumendo, soffri di ansia sociale se:
- Eviti i contatti sociali e diventi estremamente nervoso se devi interagire con le altre persone.
- Diffidi delle situazioni in cui potresti essere giudicato dagli altri.
- Ti preoccupi per le semplici cose quotidiane che richiedono l’interazione con le altre persone e devi convincerti a farle: chiamare qualcuno, chiedere informazioni in banca o discutere di una questione importante.
- Eviti le situazioni in cui puoi essere nel raggio (nemmeno al centro) dell’attenzione altrui.
- Hai paura che “loro” pensino che sei stupido, incompetente, strano, sciocco, ecc.
- Provi una forte paura delle situazioni sociali o professionali in cui le altre persone possono influenzarti o in cui possono controllare la situazione. Hai paura che le tue azioni e il modo in cui esprimi la tua ansia possano essere umilianti per te.
- Occasioni di interazione sociale, o anche solo la loro possibilità, possono causare forti reazioni del sistema nervoso autonomo: respirazione veloce, aumento della sudorazione, tremore a mani o gambe, battito cardiaco accelerato, balbuzie o nausea.
- La tua ansia è così forte che puoi iniziare a dire cose incoerenti, ridacchiare nervosamente oppure, all’opposto, non riuscire a proferire verbo.
- È difficile per te dire di “No”.
- Ti senti molto a disagio nelle situazioni sociali.
- Ti analizzi e ti critichi dopo gli incontri sociali.
- Hai paura di sembrare “ridicolo”.
- È molto difficile per te svolgere compiti in presenza di altre persone.
Tirando le somme di quanto sopra esposto, otteniamo l’insieme delle principali situazioni quotidiane che possono causare un’ansia molto forte:
- Incontrare nuove persone
- Possibilità teorica di ricevere disapprovazione o critiche
- Essere al centro dell’attenzione
- Rapportarsi con le figure di autorità
- Interagire con gli estranei
- Relazioni sociali in generale: amicizie, rapporti d’affari, relazioni sentimentali.
A dire il vero, in una certa misura, questo è applicabile a tutti noi. Possiamo essere nervosi prima di parlare in pubblico o quando comunichiamo con il nostro capo e, certamente, non ci piacciono le critiche e le situazioni in cui possiamo essere giudicati. Tuttavia, la differenza principale è che, in casi normali, questo non influisce negativamente sulla nostra vita. È spiacevole, ma non fatale, come si suol dire.
Le persone con una forte ansia sociale vivono un eterno conflitto dentro la loro testa. Stanno così male anche per le banali situazioni quotidiane che non conta nient’altro.
Natalina cercava lavoro da molto tempo. Il “cuscino finanziario” che ha risparmiato per i tempi duri si è ridotto notevolmente. Ha dovuto accettare un’offerta che non soddisfaceva appieno le sue aspettative: una sua amica l’ha aiutata trovare un lavoro come addetta alle vendite presso l’azienda in cui lei stessa lavorava. La mansione principale di Natalina era l’interazione personale con i clienti. Appena componeva il numero di telefono del cliente, sentiva la gola secca e le sue mani cominciavano a tremare. Con molta difficoltà, superando la balbuzie, Natalina cercava di leggere i suoi appunti. Dopo la chiamata, impiegava molto tempo per riprendersi e poter effettuare la chiamata successiva. Nei casi in cui c’era una potenziale controversia, ad esempio quando il cliente aveva delle lamentele sul prodotto, Natalina si sentiva così male che si rannicchiava letteralmente sulla sedia, coperta di sudore freddo. In caso di interazioni faccia a faccia, era anche peggio. Natalina rimaneva a lungo davanti alla porta del cliente: le sembrava che tutti le potessero leggere dentro, che il vestito non le donasse, che non avesse l’aspetto di una rappresentante di vendita di un’azienda, ma quello di una sorta di impostore. È incompetente e nessuno le rivolgerà nemmeno la parola.
Le persone ansiose hanno un critico grande e grosso nella loro testa, che non sta mai zitto e che critica sempre il proprietario di questa testa, ricordandogli che:
- Si metterà in imbarazzo di fronte ad altre persone e sarà tremendo
- Mostrerà tutte le sue debolezze e i suoi tratti imbarazzanti
- Tutti lo indicheranno e rideranno di lui
- Tutti lo condanneranno e lo criticheranno
- Tutti penseranno che sia un incompetente stupido e poco professionale
Una volta creata questa “immagine apocalittica”, la persona pensa di doverla evitare a tutti i costi. La cosa più sicura, ovviamente, è restare chiusi in casa. Ma, poiché la vita richiede che la persona lavori e svolga varie faccende, questa deve solo stare estremamente attenta (non farsi notare, mimetizzarsi, non distinguersi).
Catia ha preso per sbaglio l’autobus sbagliato. Dopo alcune fermate, si è resa conto che non stava andando nella direzione giusta. Provava forte imbarazzo a chiedere indicazioni agli altri passeggeri: tutti avrebbero saputo che lei, Catia, aveva commesso un errore e aveva preso l’autobus sbagliato. Era una cosa insopportabile per lei. È scesa nel bel mezzo del nulla, come se fosse programmato. La cosa più importante è che gli altri non si siano resi conto che aveva commesso un errore.
Una cosa essenziale: puoi affrontare l’ansia sociale da solo o con l’aiuto di uno psicologo. Noi siamo qui per aiutarti. La nostra sezione “Psychosutra” comprende una nuova serie di articoli su questo tema. Ma, se i tuoi sintomi sono così forti da manifestarsi sempre più frequentemente nelle situazioni quotidiane, se riduci costantemente la tua cerchia di interazioni e preferisci rimanere a casa, allora probabilmente hai a che fare con un problema di sociofobia. In questo caso, è necessario consultare uno psichiatra per affrontare questo disturbo d’ansia.
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