C’è la convinzione secondo cui tutti dovrebbero volere una relazione. Dovrebbero impegnarsi per trovarla e averla come priorità, dimenticandosi di tutte le altre esigenze. E se qualcuno non vuole una relazione, significa che sta mentendo. Forse mente a sé stesso o c’è qualcosa che non va in lui.
In realtà, ovviamente, ci possono essere diverse possibilità. Ogni persona è unica e quello che viene considerato normale è relativo. Ci sono persone per le quali stare da soli è davvero più congeniale, a causa dei loro tratti di personalità. Tuttavia, è una percentuale molto bassa di persone. Pertanto, prima di affermare che per te le relazioni sono inutili e antiquate, dovresti testare in te la presenza dei vari indicatori. Forse la scelta di uno stile di vita solitario non è così deliberata come sembra…
Lo status di single viene spesso scelto per i seguenti motivi.
1. Esperienze negative o traumatiche.
Ivan e Deborah convivevano da un anno e mezzo. Deborah aveva una personalità ansiosa e aveva l’abitudine di “soffocare” Ivan non lasciandogli nessuno spazio personale. Lo accompagnava nelle uscite coi suoi amici, faceva scenate se tardava al lavoro e cercava di controllare il suo telefono. Ivan si ritrovava a non voler tornare a casa: era così spiacevole per lui. La coppia si è separata. Ivan è solo ormai da alcuni anni. Afferma che, per sua natura, preferisce la solitudine e non ha bisogno di nessuno. In realtà, ha semplicemente paura di ricadere nella stessa trappola e finire in una relazione appiccicosa. Per lui è difficile credere che sia possibile uno scenario diverso.
2. Esperienze dei genitori.
Gabriella è cresciuta in una famiglia in cui la mamma “è rimasta in famiglia per il bene dei bambini”, cioè per il suo bene e per quello del suo fratellino. Suo padre beveva molto e dormiva dove capitava. Sua madre si è sempre sentita una vittima, una bestia da soma che portava su di sé l’intera famiglia, la casa e i bambini. All’età di 11 anni, Gabriella ha deciso che non si sarebbe mai sposata: avrebbe vissuto per sé stessa, per evitare di fare la fine di sua madre. Adesso Gabriella ha 33 anni. È single e dice che sta bene: “È meglio stare da sola che vivere con un alcolizzato che non ti rispetta”. Non considera la possibilità che le cose possano essere diverse.
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3. Disillusione e scarsa capacità di costruire le relazioni.
Non possiamo dire che l’esperienza di Stefania sia stata traumatica, ma non c’era gioia nelle sue relazioni. Ne ha avute tre e non le hanno portato niente di buono. Sia che avesse una relazione, sia che non la avesse, i suoi bisogni di amore, cura, accettazione e attenzione non erano soddisfatti. Stefania ha, quindi, decretato: “Allora perché dovrei averne bisogno? A cosa mi serve?”.
4. La paura del rifiuto.
La paura del rifiuto può essere molto forte. Può controllare il nostro comportamento e costruire molte motivazioni complicate.
Diana ha frequentato un uomo per quasi tre anni. Lo amava moltissimo, poi lui le ha detto che si era innamorato di un’altra donna e se ne è andato. Inoltre, la madre di Diana ha abbandonato la famiglia quando lei aveva 6 anni, suo padre è morto un anno dopo e Diana è andata a vivere con sua zia. Sono passati quattro anni da quando è finita con quell’uomo, ma Diana è ancora single. Dice che non riuscirà a sopravvivere se qualcun altro la abbandona come un cane indesiderato. E, comunque, sta bene da sola! Può fare quello che vuole!
Sì, nella vita tutti passano momenti e periodi in cui non desiderano una relazione, per vari motivi. Ma se non vuoi AFFATTO una relazione, dovresti controllare questi punti appena esposti: ce n’è qualcuno che ti riguarda?
Facciamo tutti le nostre scelte. Se la tua scelta è quella di restare single, chi ha il diritto di dirti che non è una cosa normale?
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