Il pensiero magico è la convinzione che alcune delle nostre azioni, dei nostri pensieri o delle nostre parole influenzino magicamente, in qualche modo, la realtà. Questo pensiero presuppone una relazione causale abbastanza chiara tra l’esperienza interiore, personale e il mondo fisico esterno.
“Tocchiamo ferro”, “Se pensi a qualcosa di brutto, ti succederà”, “Se non credo nella malattia, non mi ammalerò mai”, “Ho fatto un incubo, succederà qualcosa di brutto”, “Nell’oroscopo di oggi hanno predetto buona sorte, evviva!”, e così via.
Cercare (e trovare) il significato nascosto e ignorare il fattore della coincidenza porta a credere che nella vita nulla sia casuale, che ci siano schemi che devono essere colti. Il soggetto può, in questo modo, sentirsi al centro di quello che accade, perché la realtà dipende dal fatto che intraprenda l’azione “giusta” o “sbagliata”.
Le persone “manipolano i fatti” per trovare spiegazioni su cosa è successo DOPO che il fatto è avvenuto. E così, alzarsi la mattina con il piede sbagliato diventa la “causa” dell’incidente mentre si va al lavoro.
In parte, queste credenze provengono dal lontano passato, con il suo corredo di idee arcaiche. Ad esempio, la pioggia è causata dall’attuazione di rituali speciali e la malattia viene inviata dagli dei o dagli sciamani.
Il pensiero magico è del tutto normale per i bambini in età prescolare. Hanno queste credenze fino al momento in cui imparano a stabilire le relazioni causali basate sul pensiero razionale, che contraddice la magia.
Alcuni dei rituali suggeriti dalla scaramanzia sono abbastanza innocui e avvengono automaticamente: cospargere di zucchero il sale caduto per non litigare, toccare ferro, leggere una previsione astrologica favorevole e sentirsi bene…
A volte, però, il pensiero magico guadagna più terreno di quanto sia ragionevole. In questo caso, non si può definirlo innocuo.
Le persone scaramantiche cercano collegamenti e segni in tutto ciò che accade a loro e intorno a loro: “Ieri il mio vicino mi ha guardato male e mi ha preso in giro, ora mi ammalerò sicuramente!”, “Qualcuno mi ha lanciato una maledizione, per questo non riesco a trovare un marito”.
Inoltre, di regola, non notano nemmeno le ovvie contraddizioni. Ad esempio, se un gatto ti passa davanti cinque volte va tutto bene, ma la sesta volta inciamperai e cadrai. È come se queste persone fossero circondate da un mantello impenetrabile: il buon senso non può raggiungerle.
Elena non è riuscita a convincere sua madre ad andare da un medico e fare una mammografia. I problemi erano evidenti, ma la madre continuava a ripetere: “La cosa principale è un atteggiamento positivo. Se penso di non avere malattie, passerà tutto da solo, vedrai! Tu sei solo pessimista!”
Chiara è sicura di non riuscire a rimanere incinta come punizione per aver avuto una relazione con il marito di una sua amica, in gioventù. Ha fatto soffrire un’altra persona e ora dovrà pagare per questo. Chiara non è andata dal dottore, tanto è tutto chiaro… È maledetta…
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Non sei sicuro da dove iniziare?
Per le persone con disturbi nevrotici e di ansia elevata, il pensiero magico è conveniente e, allo stesso tempo, doloroso. Conveniente, perché consente loro di non assumersi la responsabilità della propria vita. Doloroso, perché richiede di non pensare a cose brutte (cosa impossibile per i nevrotici), altrimenti accadranno sicuramente. Questo può portare ad attacchi di panico.
Se il pensiero magico non occupa molto spazio nella tua vita, non devi fare nulla al riguardo. Molti di noi hanno un capo di abbigliamento “fortunato” o toccano ferro quando descrivono eventi positivi. ? A volte, il comportamento sicuro ha bisogno di questi piccoli accorgimenti. Se il pensiero magico influenza gran parte della tua vita, però, la cosa non ti è di aiuto. Che cosa fare se ogni tuo passo ne risente?
Per i pensieri ossessivi e l’ansia è molto utile la terapia cognitivo-comportamentale. È più indicato lavorarci con uno psicologo specializzato in CBT. Se, intanto, hai bisogno di cominciare da solo, ecco alcuni consigli.
1. L’irrazionalità può essere combattuta solo con la razionalità. Tieni un diario in cui annotare e analizzare tutti gli eventi in cui si attiva il pensiero magico. Effettua un’analisi comparativa di cosa è successo quando hai eseguito i rituali scaramantici e cosa è successo quando non lo hai fatto. Annota solo fatti reali!
2. Fai un elenco delle situazioni che ti spaventano. Classificale dalla meno spaventosa alla più spaventosa. Scegline una ogni settimana, iniziando da quelle più semplici, ed esamina come ti approcci ad essa.
3. Appena iniziano ad emergere pensieri su pericoli e paure, cerca di tornare alla realtà, rispondendo a queste domande:
– Dove sono?
– Che cosa c’è intorno a me?
– Che ore sono?
4. Senti il terreno sotto i tuoi piedi (direttamente, fisicamente) e ripetiti che non puoi controllare tutto. Ricordalo a te stesso.
Il pensiero magico “aiuta” ad affrontare l’incertezza, che, per una persona ansiosa, è insopportabile. È, però, impossibile superare l’incertezza: sarà sempre presente nella nostra vita. Bisogna riconoscerlo come un fatto.
Il nostro corso “Pulizia della mente” può essere molto utile in questo caso. Ti aiuterà a riorganizzare i tuoi schemi di pensiero e a distinguere i pensieri costruttivi da quelli inutili. Questo è il primo passo verso il superamento dell’infantilismo e del pensiero magico.
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