“Ciao, mio caro team Mindspa! Spero di essere ancora in tempo per la rubrica “Caro psicologo”. Volevo scrivervi da molto tempo, non riuscivo a esprimere a parole i miei pensieri.
Quindi, ci proverò. Non credo che abbiate mai visto prima un caso del genere.
“Malattia dell’immigrato”. Mi sono trasferita in un altro paese dopo aver finito il college. Sola. Nessuna legame, nessuna conoscenza. Non lo stavo progettando, ma un mio amico mi ha detto “Provaci”. Non ho avuto problemi con la lingua. Ho ottenuto il permesso di soggiorno, ho iniziato a guadagnare bene, ma questo non è il lavoro dei miei sogni.
Mentre aspettavo i documenti, ho lavorato in bar e ristoranti. Oggi ho 33 anni, non ho un marito o un ragazzo. E non ho esperienza lavorativa in nessun’altra professione. Quindi, non so cosa fare. Soprattutto ora, in questa situazione. La mia professione non mi ispira più. So di poter fare di più. Ma cosa?
Il mio declino psicologico è iniziato subito dopo il mio trasloco. Sto diventando una bambina indifesa. Sono sempre stata coraggiosa, non ho mai avuto paura di niente. Correvo sempre dei rischi, avanti a tutti. Ho fatto 4 lavori e frequentato il college. Ma qui… ho dovuto ricominciare da zero all’età di 20 anni. Carriera, amici, relazioni (la mentalità è diversa qui). Ho iniziato a imbattermi in sadici e narcisisti. La mia autostima si abbassa di anno in anno. Non mi sento a casa né nella mia città natale né qui, da nessuna parte. Sono bloccata nello stato mentale di un adolescente. Non sono in grado di “crescere”, è troppo spaventoso. Sto cercando supporto, ma qui non riesco a trovarlo. I miei legami con la comunità son stati difficoltosi fin dall’inizio. Pettegolezzi, voci, malelingue dietro la schiena: era troppo soffocante per me. Mi sembra di essere prosciugata da tutte queste difficoltà e le mie fissazioni e i traumi psicologici stanno riemergendo.
Vorrei sapere come potermi supportare in mezzo agli estranei, in una cultura diversa. Come posso sostenermi e smettere di sentirmi impotente?”
- Ciao K.! Ci sono molte domande nella tua lettera, quindi selezionerò alcuni argomenti.
1. La tua professione non ti ispira, ma non sai cos’altro fare.
Questa è davvero una domanda molto importante. Quando senti di essere nel posto giusto, trovi supporto interno, sicurezza ed energia.
Come puoi individuare la tua carriera? Noi abbiamo un corso chiamato “Bussola”. Tratta proprio questo argomento e aiuta in modo significativo in situazioni come questa. Se non riesci a seguire questo corso, puoi provare dei test attitudinali gratuiti. Potrebbero indicarti la giusta direzione.
2. “Bambina indifesa. Sono sempre stata coraggiosa, non ho mai avuto paura di niente”.
C’è una contraddizione qui. Scrivi che sei sempre stata coraggiosa, ma, per qualche motivo, stai regredendo all’infanzia indifesa.
Se sei stata coraggiosa in un periodo della tua vita, il tuo coraggio doveva pur basarsi su qualcosa. Forse ti sembrava di avere tutta la vita davanti oppure ricevevi sostegno dalla tua famiglia. Tutto ciò che prova una persona ha una sua logica.
Cerca di ricordare: cosa ti ha aiutato ad essere coraggiosa? Riesci a ricreare tali condizioni ora, anche solo parzialmente?
3. L’impotenza è un modo di vivere.
Ci sono momenti in cui proviamo questa sensazione. In parte, avviene perché non riusciamo ad ottenere qualcosa che vogliamo. Ma l’impotenza è un’illusione, in una certa misura. Anche una persona malata costretta a letto non è completamente impotente e può sempre fare qualcosa.
Pensaci: esattamente, in cosa ti senti impotente adesso? Cosa puoi fare per te stessa, in modo da non sentirti impotente? Scrivi 3-5 nuovi approcci diversi dallo scegliere di non agire.
4. Hai scritto che qualcosa non ha funzionato, che non hai avuto successo.
Ma cosa c’è di buono nella tua vita? Cosa hai di importante? Cosa ti sta a cuore? Spesso, quando non raggiungiamo degli obiettivi, iniziamo a pensare per schemi, focalizzandoci su fallimenti e difficoltà.
Chiederti cosa hai di buono, ciò che è successo di buono in una particolare situazione può aiutarti a vedere qualcos’altro oltre i fallimenti e le difficoltà. Concentrandoti sulle cose buone, inizierai a ricevere risorse ed emozioni positive.
5. Hai davvero bisogno di supporto.
Amici, parenti, persone a cui piaci possono essere di grande supporto di tanto in tanto. Ma se non hai queste persone o se il loro sostegno non ti aiuta a risolvere i tuoi problemi, puoi rivolgerti ad uno psicologo. Puoi trovare supporto non solo nelle parole gentili, nell’amore dei tuoi amici e dei tuoi parenti, ma anche prendendo una nuova decisione.
6. Puoi anche cercare qualcosa che ti ispiri.
Qualcosa che ti piace. Degli obiettivi, delle attività, degli hobby, vedere gente, ecc. Queste crisi a volte promuovono la scoperta di sé e la ricerca dei propri desideri.
Ma, ad essere sincero, la prima cosa che voglio raccomandarti è di andare da uno psicologo. Dal momento che “scivoli” da molto tempo verso l’impotenza, è difficile per te crescere e hai paura di tutto, devi iniziare a venir fuori da questo stato. Per ora, non hai avuto successo da sola.
La frase che mi preoccupa di più è “La mia autostima si abbassa di anno in anno”. Mi dice che questo processo va avanti da anni, non è avvenuto all’improvviso. Forse ci sono varie motivazioni per questo e bisogna individuarle. Il tempo ha mostrato che i tuoi problemi non si sono risolti da soli. Forse si stanno accumulando e rendono la tua situazione ancora più difficile.
Se qualcosa “non funziona”, puoi metterla a posto e andare avanti. Vorrei che tutto andasse per il meglio nella tua vita. È del tutto possibile se lo vuoi.
Abbi cura di te.
Consulente Psicologo di Mindspa
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