Lettere dai lettori: Gestire gli scoppi d’ira violenta

Mi preoccupa molto il fatto che a volte non riesco a far fronte alle emozioni negative (rabbia, risentimento e dolore). Quando questo accade, le emozioni sembrano paralizzarmi, mi sento ribollire a tal punto che anche le mie mani e la mia voce iniziano a tremare. Non riesco a gestirle, anche se so che dovrei smettere. La cosa peggiore è che riesco a tornare alla normalità solo dopo aver urlato o, addirittura, picchiato qualcuno. È come se fosse l’unico modo che conosco per sfogare il mio dolore e la mia rabbia. Capisco che è un modo totalmente sbagliato. Aiutatemi, per favore! C’è un modo per calmarmi prima di voler colpire qualcuno? Grazie in anticipo!

Ciao e benvenuto, N.

Sono molto felice che tu ti sia posta il problema e che desideri cambiare le tue manifestazioni negative. Hai assolutamente ragione, devi calmare “prima” questi stati. Ecco alcuni consigli su come riuscirci.

  1. Bisogna sottolineare che raramente si verificano immediatamente condizioni gravi. Di solito, affinché accadano, bisogna accumulare emozioni o raggiungere il punto di ebollizione. È importante capirlo.
  1. Scegli due situazioni con una forte connotazione emotiva e analizza il modo in cui hai raggiunto l’apice. Scrivi una storia al riguardo in terza persona.

Ad esempio, “N. era rientrata molto stanca dal lavoro. Aveva scoperto che le bambine avevano messo a soqquadro l’appartamento che aveva riordinato il giorno prima, dopo aver trascorso metà del weekend a pulire. Le sono cascate le braccia. Aveva scoperto che sua figlia aveva preso un’insufficienza a scuola e che l’altra non aveva nemmeno iniziato a fare i compiti. Doveva mettersi a preparare la cena, ma si era dimenticata di comprare il sale. Era piuttosto arrabbiata. Suo marito era in viaggio d’affari e non rispondeva al telefono, cosa che la portava a pensare che lui la stesse tradendo. Si era messa a riordinare casa e a cucinare la cena, urlando contro le bambine. Poco dopo, ormai in preda alla rabbia, ha picchiato entrambe le bimbe. La notte non è riuscita a dormire, quindi ha dovuto prendersi una giornata di malattia e lavorare da casa”.

Che cosa è importante in questo esempio?

  • Prima cosa: N. era inizialmente stanca.
  • Seconda cosa: La casa era un disastro, anche se aveva pulito il giorno prima. Si direbbe che il suo lavoro sia inutile. Non riesce a sopportarlo.
  • Terza cosa: Ha dimenticato di comprare il sale e si è arrabbiata. Se non fosse stata così stanca e nervosa, sarebbe potuta andare dai vicini a chiedere un po’ di sale e a fare due chiacchiere.
  • Quarta cosa: Non chiede alle figlie di aiutarla in casa, ma è arrabbiata con loro perché non lo fanno.
  • Quinta cosa: Le bambine l’hanno fatta arrabbiare con il loro approccio ai compiti.
  • Sesta cosa: Si fida di suo marito, ma, a volte, quando è davvero stanca, le viene ogni tipo di pensiero orribile. Dimentica che suo marito è leale e rispettabile e inizia a immaginarsi cose bruttissime.

Aggiungi la sua stanchezza a tutte queste cose e il fatto che lei continui a cucinare e pulire, il che aggrava ulteriormente la situazione. Sgrida le bambine e poi non riesce a dormire la notte.

Era un carico molto pesante per lei da sopportare, quella sera. Questo è solo un dato di fatto, ma non è tutto. Solo lei è in grado di provvedere che ci siano condizioni normali. È una sua responsabilità diretta quella di essere in grado di far fronte ai vari compiti, di assegnarli e pianificarli.

Fai attenzione a queste tre cose, che sono molto importanti:

  • In che modo la tua condizione raggiunge “l’apice”? Cosa deve farti una persona per portarti ad urlare o a desiderare di colpirla?
  • Quali emozioni stai vivendo e per quali ragioni?
  • Cosa peggiora la situazione? Quali fattori, eventi e pensieri?
  1. Avendo capito l’intero processo, devi individuare il momento in cui capisci già che non stai bene. Quello è il punto in cui devi fermarti. N., ad esempio, potrebbe riposarsi dopo una giornata di lavoro pesante. Le sue bimbe sarebbero al sicuro e per lei sarebbe più facile.

Puoi provare a riconoscere la tua condizione e darti supporto. Nella nostra applicazione, puoi trovare la sezione Psychosutra, dove troverai spiegate le modalità per far fronte a diverse condizioni.

  1. A quanto pare, solitamente questi stati affettivi mostrano delle problematiche che si sono accumulate. Nel caso di N., ha molte cose sulle spalle. Non può far fronte contemporaneamente alle bambine, al riordinare l’appartamento e al pensare ai loro compiti. 

Nel tuo caso, ti sarebbe utile scoprire ciò che non riesci a sopportare nelle tue situazioni.

Se pensi che sia troppo difficile, puoi andare da uno psicologo e lavorarci. Ma, per prima cosa, devi imparare a prestare attenzione ai tuoi stati, a riposare e ad ascoltare te stessa. Devi essere in grado di darti ciò di cui hai bisogno.

Ad esempio, basandomi sulla tua lettera, posso affermare di te segue: non ti importa davvero del tuo background emotivo, molto probabilmente non sai ancora come affrontarlo. Dovresti iniziare a imparare a capire te stessa e le tue emozioni, quindi cercare dei modi per lavorare con queste emozioni. Soltanto allora sarai in grado di evitare questi scoppi d’ira.

Ti consiglio di dare un’occhiata al corso educativo “Pulizia della Psiche”, che insegna a conoscere le proprie emozioni e a comprendere meglio il proprio io interiore.

Abbi cura di te.

Mindspa, Consulente Psicologo

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