Probabilmente hai già letto da qualche parte l’acronimo “DOC” (Disturbo ossessivo–compulsivo). Oggi approfondiremo cosa significa. L’alfabetizzazione psicologica ti aiuterà a reagire correttamente quando noti dei comportamenti insoliti negli altri e a capire cosa fare se dovessi manifestare tu i sintomi della nevrosi.
Il disturbo ossessivo-compulsivo è un disturbo psicologico. I suoi sintomi includono tutta una serie di vari pensieri ossessivi e di ansie (questo costituisce “l’ossessività”) e anche di comportamenti ossessivi (questa è la “compulsività”).
– Il disturbo ossessivo-compulsivo ha svariate cause differenti.
– A volte si tratta di “disfunzioni” del cervello: malattie, vari squilibri della sua “chimica” (neurotrasmettitori).
– A volte le motivazioni possono essere genetiche, ma quest’area non è stata ancora studiata a fondo.
Spesso il disturbo ossessivo compulsivo, come altri disturbi psicologici, compare come conseguenza di un trauma psicologico o di grandi eventi stressanti.
Conosci il proverbio sull’anello debole? Qui calza a pennello: se il sistema nervoso di una persona è vulnerabile e debole, allora sarà innanzitutto quello a soffrire, in circostanze avverse.
Il disturbo ossessivo compulsivo può presentarsi in modo diverso in ognuno. Tutti questi casi, però, hanno in comune quanto segue.
Il soggetto soffre di pensieri, desideri o immagini negativi ripetitivi di cui non può sbarazzarsi, indipendentemente da quanto ci provi. Ad esempio:
- Desiderio ossessivo che tutto sia in ordine: deve essere tutto sistemato adeguatamente; ogni cosa deve avere il suo posto. La mancanza di quest’ordine provoca un’ansia così forte che il soggetto non è letteralmente in grado di fare nient’altro.
- Pensieri ripetitivi di natura sessuale, religiosa o “vergognosa”. “E se mi alzassi la gonna davanti a tutti?”, “Temo enormemente di perdere il controllo e di cominciare a urlare in un luogo pubblico”.
- Pensieri sui modi in cui si perderà il controllo e si danneggeranno gli altri o sé stessi. Questo è il tipo più invivibile di ossessioni, poiché il soggetto teme terribilmente paura di trasformarsi in un mostro e di ferire sé stesso o le altre persone. “Penso sempre che posso guidare contromano o andare a sbattere contro un albero”, “Ho paura che prenderò un coltello e pugnalerò qualcuno accanto a me”, “Sto accarezzando un gattino e penso: e se perdo il controllo e lo strangolo?”
- Ricontrollo ossessivo: “Ho spento il fornello a gas, ne sono sicuro? E il ferro da stiro? Ho chiuso la porta?”
- Paura ossessiva di sporcarsi e/o essere infettati da qualcosa.
Questi pensieri e questi impulsi spiacevoli causano un’ansia così forte e travolgente che la persona sente il bisogno di alleviarla ad ogni costo. E così “vengono in soccorso” i comportamenti ossessivi (compulsività). A breve termine, riducono l’ansia. A lungo termine, però, non aiutano affatto.
Come si manifestano? Il soggetto inizia a controllare e ricontrollare: ho spento il fornello? E va a dare un’occhiata. Dopo un minuto, ricontrolla. E ancora…Anche in seguito, non riesce ad essere sicuro al 100% che il gas sia spento. Nemmeno guardando i fornelli…
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Lavarsi continuamente le mani porta un sollievo temporaneo, ma non dura a lungo. Mettere le cose in un certo ordine. Inventare rituali complessi che, con il tempo, diventano sempre più elaborati. La convinzione irrazionale che calpestando una riga nel marciapiede, o non contando fino 88, o non facendo certi gesti con le mani, potrebbe accadere qualcosa di orribile.
Le persone non muoiono di DOC. È facile, però, vedere come la qualità della vita delle persone che ne soffre si abbassi drasticamente. Non hanno letteralmente l’energia per altro: hanno bisogno di controllare costantemente le loro azioni.
Se sospetti di avere un disturbo ossessivo-compulsivo, devi consultare uno psichiatra. Con l’aiuto della medicina moderna e dei farmaci giusti, è possibile ridurre notevolmente l’ansia e i sintomi del DOC. Questo cambierà radicalmente la tua vita. Contestualmente, puoi anche andare da uno psicoterapeuta. Nella maggior parte dei casi, dovrai cambiare i tuoi schemi comportamentali e identificare le situazioni che innescano la tua ansia. La terapia CBT (cognitivo–comportamentale) è molto efficace in questi casi.
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