Genitori manipolatori: i rigoristi

Abbiamo pensato a lungo a come chiamare quei genitori che parlano costantemente di comportamenti corretti, come se ciò che è “corretto” fosse ovvio per tutti e generalmente accettato. Di solito, queste prediche sono accompagnate da rabbia e smarrimento: come puoi non sapere che devi comportarti in questo modo? Come puoi agire secondo i tuoi (certamente egoistici!) interessi e regole?!

C’è una parola che descrive tutto questo: rigorismo. Wikipedia lo descrive come il rigore di interpretare o far rispettare una regola. Il rigorismo esclude i compromessi e non considera i punti di vista diversi. Molto spesso si tratta di standard morali. Un rigorista mostra pignoleria meschina nell’osservanza delle regole della moralità ed è assolutamente inflessibile.

Parole come “corretto – scorretto”, “dovresti – non dovresti”, “obblighi”, “dovere” costituiscono la maggior parte del lessico dei genitori rigorosi. I tuoi desideri e i tuoi bisogni non sono importanti se paragonati al comportamento “corretto”. Ci sono regole per ogni occasione. Quando comunicano, di solito, questi genitori “salgono su un piedistallo” oppure agiscono come zerbini accomodanti, ignorando i propri interessi e bisogni, cercando di accontentare tutti. E pretendono lo stesso dai propri figli di qualsiasi età.

Maria ha proprio questo tipo di genitori. “Come puoi non invitare zia Elena e zio Benito alla tua festa di compleanno? Sono nostri parenti! Non importa se non ti piacciono e nemmeno te li ricordi: sono PARENTI! Sarebbe molto sconveniente!”. “Quale carriera? Hai 28 anni! Le donne, a quest’età, dovrebbero essere sposate e avere dei figli!”. “Devi vestirti in modo appropriato, le persone ti guardano”, “Le donne rispettabili non fanno la prima mossa, fanno sì che gli uomini le inseguano”, “Solo le donne facili fanno sesso prima del matrimonio”, “Se una donna dice le parolacce, è volgare. Nessun uomo perbene sposerebbe una donna simile!”. E così via, senza sosta, all’infinito. La povera Maria ascolta questi insegnamenti fin dall’infanzia. Non sopporta più la parola “corretto”.

Frasi-indicatori:

– Cosa dirà la gente?

– Un vero uomo/donna dovrebbe…

– Le persone perbene si comportano così…

– Essendo mia figlia/figlio, devi…

Sentimenti-indicatori:

– Vergogna cronica. Spesso diventa nevrotica.

– Risentimento, perché i tuoi sentimenti e bisogni non vengono mai presi in considerazione.

– Rabbia, per lo stesso motivo. Spesso, le persone ne prendono coscienza durante la terapia.

– Senso di colpa. In fondo, nessun essere umano può essere sempre, costantemente “corretto” e “buono”.

Che cosa cercano di ottenere i rigoristi: 

Spesso anche loro sono incatenati dalle proprie regole. Percepiscono i propri figli come un’estensione di sé stessi. Quindi, vanno nel panico se i figli non si comportano secondo il loro codice: cosa penserà la gente! Per i rigoristi, il mondo è in bianco e nero. Non ci sono mezzitoni o sfumature. Ci sono solo regole, regole e ancora regole. La morale e l’etica li rendono ipocriti. Non percepiscono i confini delle altre persone: il concetto di confine è loro sconosciuto.

Come difendere i tuoi confini quando comunichi con i rigoristi:

Spiega ai tuoi genitori che loro possono vivere secondo le regole che preferiscono e che tu hai il diritto di vivere secondo quelle più adatte a te.

Indica con fermezza quando stanno attraversando i tuoi confini: “Mamma, questa è la mia vita, deciderò da sola quando sposarmi e avere dei figli”, “Papà, la mia professione è una mia scelta”, “No, non inviterò zia Elena e zio Benito, perché si tratta del MIO compleanno.”

Accetta il fatto che, probabilmente, non puoi cambiare i tuoi genitori. Sono quello che sono: lascia loro questo diritto. È sufficiente non permettere loro di interferire con la tua vita. In caso di interventi eccessivi da parte loro, usa il metodo che abbiamo descritto nell’articolo sui genitori-controllori.