Le persone sono strane: se qualcosa non va come previsto, si riempiono di critiche e si rimproverano e quando qualcosa, stranamente, va per il verso giusto, secondo loro è probabilmente dovuto alla fortuna e potrebbe accadere a chiunque.
Perché è così?
• L’eco dei genitori
Ricordi quante volte ci hanno detto cose di questo genere da bambini (anche oggi, onestamente)? “È brutto vantarsi, scendi dal piedistallo”, “Avresti potuto fare di meglio…”, “Taylor ha avuto una A per il suo progetto e tu hai preso una B”.
• Ti piace davvero?
La svalutazione può essere associata a una sete subconscia di elogi o di supporto. Siamo così insicuri riguardo la correttezza e l’importanza di ciò che abbiamo fatto che, svalutando il nostro operato, ci aspettiamo di sentirci dire: “Dai! Il tuo lavoro è fantastico! Guarda quanto tempo e fatica ci sono voluti!”
• E se non funzionasse?
Abbiamo paura della responsabilità. Dopotutto, se stavolta è andata bene, vuol dire che la prossima volta posso farlo ancora meglio, e quindi anche il livello di responsabilità aumenta. E se fallissi? È più facile dire subito: “Non è merito mio, è stato un caso”.
Alla fine viene fuori che “trasferiamo” il merito del nostro successo a circostanze fortunate, che sovrastimiamo l’aiuto degli altri, o che, semplicemente non ci accorgiamo dei nostri sforzi e non li apprezziamo, dimenticandocene. Di conseguenza, la nostra autostima, la motivazione e l’energia per fare qualcosa di nuovo scompaiono.
Ti consigliamo di provare a imparare ad essere orgoglioso di te stesso.
1. Abbasso il confronto!
Il confronto è un acerrimo nemico del successo e della vittoria. Confrontandoti con gli altri, rischi di svalutare tutti i tuoi risultati.
La vita è articolata in modo tale che qualunque cosa tu faccia, ci sarà sempre qualcuno che la farà meglio (a meno che, ovviamente, tu non sia un campione olimpico). Ci sarà sempre qualcuno che saprà cucinare una bistecca, scrivere un articolo di ricerca sui virus o costruire una sauna meglio di te. Credici, questo non è un motivo per sminuire le tue vittorie
Abbiamo tutti personalità diverse, intelligenze diverse, caratteri diversi, talenti e mille particolari differenti. Non ha senso confrontare i tuoi risultati con quelli degli altri. C’è solo un confronto che dovresti fare: quello fra come eri tu nel passato e come sei tu oggi. L’anno scorso conoscevo 200 parole di spagnolo, quest’anno ne conosco 2000. Ieri ho fatto solamente squat durante l’allenamento, ma oggi ho aggiunto i plank.
La self-therapy può essere uno strumento essenziale per la tua crescita personale ed emotiva.
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Non sei sicuro da dove iniziare?
2. Contiamo
La nostra memoria ha una caratteristica davvero sgradevole: ricordiamo a lungo i nostri fallimenti e le battute d’arresto e dimentichiamo rapidamente le nostre vittorie. Per farti vedere che hai davvero molti successi personali, ecco un semplice esperimento.
Dividi un foglio di carta in due colonne. La prima colonna è quella dei “Risultati importanti”. Scrivi qui tutto ciò che ti rende orgoglioso e che aumenta la tua autostima. Ad esempio, sei diventato un contabile professionista, hai imparato a guidare la macchina, hai cresciuto dei bambini meravigliosi e così via.
La seconda colonna è quella dei “Risultati piacevoli”. Elenca qui i casi in cui ti sei impegnato ed il risultato (secondo te) è stato più piacevole che importante. Ad esempio, hai terminato un puzzle da mille pezzi, hai smesso di fumare, hai salvato un gattino da un pozzo e così via.
Metti questo foglio di carta in un punto ben in vista e inizia man mano a riempirlo. Semplicemente sederti e scrivere non funzionerà: la tua memoria ti nasconderà le tue vittorie. Tuttavia, in una settimana, vedrai quante cose buone e utili verranno fuori. Un intero elenco di ragioni per cui essere orgogliosi!
3. Aiuto esterno
Certo, puoi dire a te stesso che i tuoi successi non sono chissà che, ma amici intimi e familiari possono facilmente dimostrare che ti sbagli.
Per prima cosa, devi solo chiedere loro quali dei tuoi risultati ammirano. Scommettiamo che ti stancherai in fretta a scrivere tutte le loro risposte. L’importante è che quando ascolti l’elenco dei tuoi risultati, accetti i complimenti con gratitudine (!) e piacere (!). Non con “Oh, che cosa stai dicendo, non sono un bravo autista!”, ma con “Grazie, sono molto contento che tu abbia notato quanto attentamente io guidi”.
In secondo luogo, sbagli a pensare che i risultati degli altri siano migliori dei tuoi. Fai un elenco dei tuoi successi (anche quelli che ti sembrano minori, dal tuo punto di vista) e chiedi ai tuoi amici: “Ci sei riuscito anche tu?”. Sarai sorpreso da quanti dei tuoi risultati “ordinari” siano vette irraggiungibili per gli altri.
4. L’effetto farfalla
Questo compito è per coloro che tendono a pensare “Cosa sarebbe successo se…”. Inizia a pensare in modo creativo e completa la frase “Se non avessi avuto successo in quel compito, allora…”. Ad esempio, “Se non avessi portato a termine il corso di massaggio, non avrei potuto aiutare quella signora con il dolore all’anca. Non sarebbe in grado di camminare, sarebbe caduta in depressione…”. Devi vedere quanti benefici portano il tuo lavoro e i tuoi sforzi a te e agli altri. Non dovresti sminuire qualcosa che aiuta molte persone.
5. Ristabilire la giustizia
Ora pensa a quante persone nel tempo hanno investito le proprie energie su di te in modo che tu oggi possa raggiungere i tuoi obiettivi e riuscire in qualcosa. Genitori, insegnanti, amici, mentori…Svalutando i tuoi meriti, svaluti ingiustamente il loro lavoro. Sii consapevole di ciò e inizia a rispettare sia i tuoi successi che quelli delle persone dietro le tue vittorie.
Non è così facile zittire la tua voce interiore, quella che cerca sempre di sminuire ogni tuo successo. Col tempo, lavorando su te stesso, riuscirai ad essere sinceramente felice per le tue vittorie ed orgoglioso degli sforzi che hai fatto.