Soggetto: Sara, 25 anni.
A volte vengo sommersa da ondate di sentimenti sgradevoli che mi ricordano che non sto combinando nulla nella vita, che non ho abbastanza tempo, che studio troppo poco, che ho molte lacune in diverse aree, che non sono abbastanza per mio marito, o che non sono abbastanza professionale al lavoro. Come le combatto?
Indicazioni:
Da dove cominciare? Cominciamo con l’idea di “avere molte lacune in diverse aree”.
Questo pensiero dovrebbe essere analizzato usando i seguenti criteri: Quali segni mi hanno portato a capirlo? Con chi mi sto confrontando (c’è un campione)? Cosa mi manca esattamente? È possibile compensare queste mancanze?
Riguardo alla frase “Non ho abbastanza tempo”, quanto è abbastanza? È un numero reale o è immaginario? Cosa posso fare per farlo bastare?
Il primo compito è tradurre l’ambiguità in certezza in modo da capire se i requisiti sono realistici oppure sono così irraggiungibili che da non provarci affatto.
È importante scoprire se Sara abbia una comprensione di ciò che serve perché sia “abbastanza”.
Proseguiamo ed analizziamo meglio la frase “non sono abbastanza per mio marito”.
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Non sei sicuro da dove iniziare?
Qui Sara evidenzia che il problema non è nella situazione reale, ma nella sua valutazione negativa di sé stessa. Cosa dovrebbe essere “abbastanza” per un’altra persona? E in generale, perché non si può essere sé stessi?
In effetti, molto spesso le persone che si valutano in questo modo hanno appreso durante l’infanzia che non sono “abbastanza buone”. Forse mamma, papà o i nonni non facevano che ripeterlo: “Perché sei così? Maria va molto meglio di te a scuola e aiuta anche i suoi genitori, invece tu…”, “Cosa stai combinando con quel lavoro? Vedi come sta facendo Irene, lei…”. E così la bambina, fin dalla prima infanzia, cerca costantemente di raggiungere la “carota” che le pende davanti al naso. Il punto è che la carota è attaccata a lei, quindi è quasi impossibile da raggiungere…
Abbiamo scoperto che la risposta alla domanda “come combattere tutto ciò?” è nascosta dietro un’analisi delle cause e della logica. Non appena Sara sarà in grado di rispondere alle domande raccomandate dai nostri specialisti, il suo caso si smuoverà dal punto morto in cui si trova ora.