Come smettere di distruggere la propria vita col perfezionismo?

Cos’è il perfezionismo? È la malsana convinzione che un risultato imperfetto non abbia il diritto di esistere.

Perché è malsana? Perché la tua realtà è sostituita da un ideale mitico e irraggiungibile. La gioia di vivere si perde lì in alto e la vita stessa si trasforma in una corsa verso una “perfezione” inesistente.

Ecco un breve test che ti consente di identificare la tua tendenza al perfezionismo:

  • ti valuti dai tuoi risultati
  • “ti soffermi” sui dettagli
  • il tuo motto è “se non puoi farlo alla perfezione, non farlo affatto”
  • vuoi essere perfetto
  • ogni errore è un grave ostacolo sul tuo cammino
  • le persone “non riescono a raggiungere il tuo livello e devono ancora crescere per raggiungerlo”
  • ti poni obiettivi irraggiungibili
  • sei molto ansioso e hai molta paura della valutazione degli altri
  • vuoi controllare tutto
  • è molto difficile per te prendere delle decisioni
  • porti a termine i progetti con estrema difficoltà perché hai sempre la sensazione di “poterli ancora migliorare”
  • ignori gli elogi e  noti solo le critiche
  • le critiche provocano una reazione esagerata e molta rabbia
  • hai paura di non essere all’altezza delle aspettative degli altri

Se più di 7 risposte sono positive, allora il perfezionismo è il tuo problema.

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Non sei sicuro da dove iniziare?

Proviamo a lavorarci?

1. Prima di tutto, devi ammettere il problema.

Solitamente, le persone considerano il perfezionismo un elemento fondamentale della propria personalità. Ne sono orgogliose e ci si aggrappano fino all’ultimo.

Ci fanno sempre la stessa domanda: “È un male che io voglia dimostrare al mondo cosa so fare?”. Allo stesso tempo, non riescono a vedere che vivono a malapena.

Poniti la seguente domanda: “Vuoi fare qualcosa di buono o vuoi solo che le persone ti lodino?”.

Ora immagina come potrebbe essere la tua vita senza questo timore di non essere perfetto.

2. Concediti di non essere un supereroe.

È molto difficile ma è possibile.

Il desiderio di essere il migliore in tutti i campi è frustrante e svuotante. Hai tutto il diritto di non essere sempre un supereroe. Non devi essere un supermanager, un superspecialista, un super…

È una tua decisione. È una tua scelta Puoi essere una persona normale, che ha il diritto di commettere errori, oppure puoi essere una persona tormentata che sogna la perfezione.

3. Devi vivere senza dare troppa importanza a questo sentimento.

Il fanatismo è un grande male. La prossima volta, quando vorrai riprendere il lavoro dall’inizio per aggiungere altri particolari o quando vorrai strappare il foglio per via di un errore (lo abbiamo fatto tutti a scuola) e rifare tutto daccapo, fermati e pensa: perché lo stai facendo? Cosa succede se la pagina non è perfetta? Il mondo cesserà di esistere? Qualcosa cambierà in modo significativo?

Le risposte ti sorprenderanno.

4. Commetti degli errori.

Metti le cose sul tavolo nell’ordine “sbagliato”. Accorcia l’elenco delle cose che dovrebbero essere fatte alla perfezione. I piatti nei pensili della cucina devono davvero essere disposti per dimensione? I libri devono essere in ordine alfabetico? I tuoi vestiti devono essere divisi per colore? Devi svolgere 10 mansioni al giorno?

Prova a vivere così per alcuni giorni, poi analizza. Il mondo è crollato?

5. Sottraiti dal bisogno di approvazione sociale.

È semplicemente impossibile, e anche abbastanza inutile, essere apprezzati da tutti. Adattandoti ai desideri altrui, non solo perdi te stesso, ma provochi anche l’irritazione altrui e il desiderio di allontanarsi da te. Perché? Perché le persone non sono idiote, percepiscono le emozioni finte. Molto presto saranno infastidite da questi tentativi di essere “perfetti” in tutto.

6. Cerca di uscire dal circolo vizioso.

È difficile per i perfezionisti lavorare essendo creativi. Sono più propensi a ripetere ciò che hanno già fatto che a iniziare qualcosa di nuovo.

Ecco il tuo compito: ogni giorno dovresti trascorrere 30-50 minuti a creare qualcosa di nuovo. Non appena scade il tempo, smetti di lavorare e non tornarci su.

Controlla i tuoi risultati: che percentuale del lavoro è stata svolta? Sei riuscito a raggiungere solo l’80-90%? Va bene così!

7. Smetti di provare a controllare tutto.

Ci sono molte cose che non puoi controllare: il comportamento delle altre persone, le loro reazioni, ciò che è già accaduto, le circostanze, la situazione stradale, la pace nel mondo (l’elenco potrebbe continuare). Devi accettarle tutte, come accetti il tempo fuori dalla finestra.

Qualsiasi tipo di controllo nasconde sempre l’ansia. Il controllo è un cappotto di ansia. Delinea la tua area di responsabilità chiedendoti: per cosa sono veramente preoccupato in questo momento? Trasferendo il controllo in una zona di consapevolezza, perderà la sua efficacia e tornerai alla realtà.

8. La gestione del tempo.

Se è difficile concentrarsi sul risultato, lascia che l’indicatore chiave sia il tempo impiegato. Imposta un periodo di tempo più breve di quello che avevi inizialmente previsto per svolgere una determinata attività. “Trascorrerò 10 minuti su ciascun documento e poi passerò al successivo” oppure “Pulirò la cucina per 15 minuti, quindi, indipendentemente dal risultato, mi fermerò e inizierò a leggere”.

9. Concentrati sul lato positivo e non su quello negativo.

Inizia a tenere un diario per scrivere solo le cose positive della giornata. Metti una bella scatola in un posto in vista. Ogni sera infilaci un pezzo di carta con queste parole di apprezzamento. Alla fine del mese, puoi versarti un bicchiere di champagne (un succo di frutta, un’acqua tonica) e celebrare questi eventi positivi.

10. Scala la montagna un metro alla volta.

Suddividi gli obiettivi enormi in obiettivi piccoli e realizzabili. Questo ti aiuterà a vedere i risultati, a sviluppare l’abitudine di non rimandare le cose “a dopo”, ad aumentare la tua autostima e a ridurre l’ansia dovuta alle scadenze incombenti.

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