Come ristabilirti dopo una relazione con un abusatore

Sei libero/a. Hai fatto del tuo meglio per uscire da una relazione estenuante, traumatica e dolorosa e ora stai ascoltando attentamente te stesso, cercando di capire come ti senti, vero?

Gioia? No, purtroppo. È più simile al vuoto.

Sollievo? Anche questo è improbabile in questa fase. Più paura dell’ignoto.

Speranza nei cambiamenti? Devi ancora permettere che avvengano.

Sfortunatamente, dopo aver vissuto una tale pressione emotiva prolungata, gli abusi fisici e/o emotivi e l’abbandono, è impossibile tornare immediatamente “in forma”. Immagina di svegliarti dopo un intervento chirurgico molto difficile, l’anestesia è appena svanita e ti fa male ogni cellula del tuo corpo. Dopotutto, anche la chirurgia è un trauma per il corpo, che ora deve riprendersi.

Durante il primo stadio dopo la “libertà”, sono frequenti l’ansia, la confusione e il vuoto. Non allarmarti, è normale, deve essere così.

Dopo una relazione violenta, è necessario riprendersi, ricostruire sé stessi per smettere di sentirsi come un essere informe e costruire nuove travi di supporto interne.

Ecco perché oggi creeremo insieme una nuova mappa del tuo mondo interiore. La parola d’ordine adesso è “tuo, autonomo, indipendente”.

Fino ad ora, visto che vivevi una relazione con un abusatore, probabilmente non avevi nulla di “tuo”. Tutto era suo o “nostro”. È improbabile che tu avessi diritto ai tuoi sentimenti, ai tuoi pensieri, ai tuoi desideri: tutto era rigorosamente regolamentato e soggetto a dure critiche. Ecco perché per te adesso è difficile fidarti di te stesso. La sensazione di pensare e sentire “in maniera sbagliata”, di desiderare le cose sbagliate, di agire nel modo sbagliato ha messo radici troppo profondamente dentro di te.

Il primo stadio è la separazione fisica e psicologica (e l’allontanamento) da una persona.

In questa fase potresti avere reazioni interiori molto diverse.

Natalina ha raccontato che, nelle prime settimane dopo aver lasciato Alessandro, le sembrava di non riuscire letteralmente a prendere alcuna decisione: cosa indossare per lavorare, cosa cucinare per cena, cosa fare nel tempo libero. Prima tutto ciò era dettato da Alessandro. Natalina aveva un grande desiderio di “attenersi” ai dettami di qualcun altro, ad esempio quelli di sua madre, era molto scomodo essere “autonomi”. Sara raccontava di avere la sensazione opposta: dopo la dura separazione da Marco, si era accorta di recepire le parole degli altri “con ostilità”, le frasi più innocenti sembravano una violazione del suo spazio personale, cosa che non avrebbe più permesso .

Quindi, cosa ci sarà su questa nuova mappa? Quali punti importanti, segnali, stati?

La Baia del Corpo

A volte nasce all’improvviso la sensazione di riavere il controllo del tuo corpo, del suo diritto di esistere. Come se questo elemento fosse completamente assente sulla “mappa”, e poi apparisse all’improvviso, spuntando fuori dal nulla.

È facilmente spiegabile come fenomeno. Vivendo una relazione non sana, vieni  inevitabilmente traumatizzato e potresti perdere la capacità di percepire i tuoi confini fisici, a causa del disimpegno verso il tuo stesso corpo. Ciò si riflette anche in altre aree della vita. Ad esempio, sorgono difficoltà a stabilire dei confini nelle relazioni interpersonali, perché, non avvertendo i limiti del proprio essere, non c’è modo di stabilire restrizioni ragionevoli.

In questa zona, è importante eseguire lavori di destigmatizzazione (cioè la normalizzazione di te e del tuo corpo. E no, non devi migliorare nulla, sei GIÀ normale), perché deve passare un’idea nuova riguardo al tuo corpo: “io sono normale” e non “imbecille”, “coi problemi mentali”, “idiota”, “puttana”, “matta”.

Ecco come puoi diventare consapevole dei confini del tuo corpo:

  • esercizi classici di “messa a terra”: alzati in piedi e senti il ​​pavimento sotto i tuoi piedi, siediti e percepisci con la schiena lo schienale della sedia e il pavimento con i piedi;
  • una doccia a contrasto, prestando attenzione alle sensazioni della pelle: temperatura, piacevole/spiacevole, etc;
  • yoga, esercizi di stretching, esercizi semplici, mentre ti chiedi: “Cosa sto provando adesso?”, “Come sto?”;
  • presta attenzione al corpo, tieni conto delle sue esigenze e del comfort nella scelta dei vestiti e delle scarpe, presta attenzione alla comodità delle posizioni che assumi, alla necessità di riposo;
  • cerca di eseguire delle posizioni di equilibrio a occhi chiusi; se hai difficoltà a stare in equilibrio, puoi prima appoggiarti al muro;
    1. Posizione della bilancia inclinata. Stai in piedi sulla gamba destra e sposta leggermente all’indietro la schiena portandola verso sinistra, fino a quando non senti contrarsi il muscolo dei glutei, poi inizia a inclinare il corpo fino a portarlo in posizione parallela al pavimento e perpendicolare alla gamba destra. Mantieni questa posizione per alcuni secondi, quindi torna alla posizione iniziale. Fallo per cinque volte, poi ripeti per l’altro lato.
    2. La posizione dell’albero. Stai in posizione eretta, distribuendo il peso corporeo su tutta la pianta dei piedi. Chiudi gli occhi e cerca di percepire il contatto tra i piedi e il pavimento. Immagina che le tue gambe stiano mettendo radici nel terreno. Ora apri gli occhi, solleva la gamba destra, posiziona il piede destro sulla parte esterna della coscia sinistra e sposta il ginocchio destro lateralmente. Unisci i palmi delle mani e, una volta raggiunta una posizione stabile, alza le mani. Per rendere l’esercizio più impegnativo, puoi chiudere gli occhi e cercare di non perdere l’equilibrio.

Fai rientrare gli esercizi di ginnastica dolce nella tua routine, alterna momenti di contrazione muscolare e di rilassamento. È importante eseguire gli esercizi lentamente, cercando di percepire appieno le sensazioni che sorgono all’inizio e alla fine dell’esercizio.

Esempi:

  • In posizione eretta, inspira mentre sollevi le braccia, stendendole il più possibile, con lo sguardo rivolto verso l’alto. Espira mentre torni alla posizione iniziale. Inspira mentre allunghi il braccio lateralmente, girando il busto e la testa. Espira mentre torni alla posizione iniziale. Fai lo stesso con il braccio sinistro. Ripeti 5 volte.
  • Stai in posizione eretta. Gira lentamente la testa di lato e poi su e giù. Ripeti per 5 volte.
  • La stessa posizione iniziale. Inspira mentre tiri indietro le mani e avvicini le scapole. Espira mentre punti i gomiti in avanti. Ripeti 5 volte.
  • Stai con le braccia allargate lateralmente, le gambe aperte alla larghezza delle spalle. Ruota le braccia all’indietro. Aumenta l’ampiezza ad ogni movimento. Ripeti 5 volte.
  • Alterna sforzo e rilassamento, cercando di percepire la differenza tra queste condizioni.

Il Picco Montuoso del Domani

Ecco il prossimo elemento sulla nostra mappa. È molto importante e molto bello. Dopotutto, da questo picco puoi vedere il tuo futuro.

Immagina di disegnare sulla tua mappa il tuo bellissimo DOMANI, libero (!) dalla violenza. È uno spazio immaginario (per ora) in cui tutto ormai è alle tue spalle e puoi iniziare una vita piena di libertà.

Come vuoi vedere la tua vita? Cosa comprenderà? Cosa ti ha aiutato a resistere e a raggiungere questa fase? Grazie a cosa esisti ancora in questo mondo, nonostante tutto? Quali forze interne hai mobilitato per sopravvivere alla lotta per la salute, la vita e il diritto alla felicità?

Il Giardino della Forza

No, non siamo onnipotenti, non ci siamo ancora trasformati in supereroi e va bene così. È una sensazione che deriva da un sapiente e fiducioso “Posso farcela da solo!”. Ed è davvero così! Anche se adesso non ci credi. Hai avuto per settimane, mesi, anni la malsana convinzione di essere stupida e indifesa, di non saper fare nulla da sola e che non dovresti avere il permesso di avvicinarti a nulla. Anche se all’inizio opponevi resistenza a questo,  piano piano le gocce hanno scavato la pietra e hai iniziato a crederci. Quindi, questo è un elemento molto importante, tienilo a mente!

In termini pratici, è un’area di attività, lavoro, reddito, autorealizzazione attraverso l’azione.

Alice non guida. Cioè, una volta lo faceva, ma questo era prima che incontrasse Nicola. Dopo ha guidato sempre meno, perché lui ha detto che l’avrebbe accompagnata e la sarebbe andata a riprendere, e che in generale, lei non avrebbe dovuto guidare, lui le avrebbe dato i soldi per il taxi. Poi lui incominciò a dirle che non era brava nella guida, che non era sicura, ed infine che era completamente negata al volante. Un anno dopo il matrimonio, Nicola tolse definitivamente le chiavi ad Alice,  dicendo che lo faceva “per lei e per gli sfortunati pedoni”. E, sebbene Alice avesse guidato per 2 anni prima del matrimonio e non avesse mai avuto incidenti, in qualche modo si è convinta di essere “un pericolo” al volante, per sé stessa e per gli altri. Erano già passati alcuni mesi dal divorzio, ma Alice ancora non riusciva a guidare. Le frasi falsamente “premurose” del suo ex-coniuge le rimbombavano nella testa. Durante una seduta con il suo terapeuta, parlando delle proprie credenze, è emerso anche questo aspetto ed è stato messo in discussione. Alice ha aspettato ancora una settimana, poi…si è messa al volante. E si è sentita come se una parte di sé fosse tornata al suo posto. Un altro pezzo del puzzle della libertà interiore.

È importante mettersi alla prova in quest’area. Elenca tutte le convinzioni sulle tue incapacità che hai accumulato e che sono venute “dal nulla” (in effetti, è abbastanza chiaro che non sono comparse dal nulla). E ricontrolla: davvero non in grado di farlo?

Era solito dire che non saresti stata in grado di cambiare una gomma senza di lui? Bene, non devi farlo da sola, puoi recarti da un rivenditore di pneumatici e provare lì, senza problemi. E Tina ha messo da sola la carta da parati nella sua stanza, mettendo alla prova l’idea della propria “mollezza” che le era stata inculcata dal suo ex ragazzo.

Mettiti al lavoro. Ci vorrà più di un giorno, ovviamente. E va bene così. Roma non è stata costruita in un giorno. Domani continueremo.

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