Come lasciare un partner violento?

La prima cosa che devi sapere è la seguente: non c’è un buon modo per lasciare un maltrattatore. Abbandona questa illusione. Dal momento che l’abbandono da parte della “vittima” priva il tiranno della possibilità del controllo, del “possesso” e della sensazione di potere illimitato, non sarà mai d’accordo con questo. Di conseguenza, sarai sempre tu quella colpevole e cattiva. Vuoi sapere la nostra opinione? Lascia perdere! Sii cinica, ma viva e felice.

Ecco una lista di controllo per prepararsi alla transizione verso una nuova vita.

1. Prepara il terreno

– lascia un po’ di denaro per il futuro in un posto sicuro (invialo ai tuoi parenti, apri un conto in banca o chiedi ad un tuo amico di conservarlo). Inizia OGGI e risparmia più che puoi, con costanza.

– fai copie di tutti i documenti e falle autenticare, cerca di conservare gli originali in un luogo dove puoi prenderli in qualsiasi momento.

– pensa a opzioni sicure dove recarti in caso di pericolo: puoi andare da qualche amico o parente, in un centro anti-violenza.

– trova gli indirizzi e i numeri di telefono dei centri anti-violenza e della polizia. Consulta il centro anti-violenza per capire come comportarti nei diversi casi.

2. Informazioni di sicurezza

– copia tutti i contatti su un telefono di riserva e su una nuova carta SIM.

– modifica le password delle tue pagine personali, dei blog, della posta elettronica e dei sistemi bancari online

– invia tutti i dati dal tuo PC al cloud o a supporti rimovibili e conservali nello stesso posto dove tieni denaro, telefono e documenti.

– dopo aver rotto (rigorosamente dopo) con l’abusatore assicurati di avvisare tutti che hai lasciato quella persona e spiega il perché. Nella maggior parte dei casi, i sadici hanno paura della pubblicità e della vergogna.

3. Crea un angolo sociale

È molto importante creare un pezzo di vita sociale che non sia accessibile all’aggressore.

Può essere una piccola attività, una classe di autodifesa, un corso di cucina, una comunità di mamme, qualsiasi cosa.

È importante andarci regolarmente, per avere persone con interessi e affari comuni.

Non dovresti isolarti!

4. Trova aiuto e supporto: chiedi a parenti, amici e un centro anti-violenza.

Scegli attentamente le persone fidate e ricorda che i parenti potrebbero non essere sempre l’opzione migliore.

Preparati al fatto che non tutti ti supporteranno. Alcune persone cercheranno di convincerti a tornare “per il bene dei bambini”. Ti faranno anche questa domanda: “Sei sicura che sia stato così brutto? Non è che stai esagerando e si stava solo preoccupando di te?”

Quindi cerca di tastare il terreno in anticipo: qual è l’atteggiamento delle persone di supporto verso il maltrattatore, verso il divorzio, verso di te. Si fidano di te? Al momento della rottura, rivolgiti solo a coloro che credono anche che non sia lecito schernire e trattare le persone in modo scorretto.

5. Atteggiamento mentale

Preparati ad avere i seguenti pensieri: “e se cambiasse?” e “forse avrei dovuto dargli un’altra possibilità” e così via.

Tenterai di tornare a parlare con lui per aggiustare tutto. Evitalo ad ogni costo. Fa tutto parte del processo! CI PASSANO TUTTE, SENZA ECCEZIONE!

Sei piena di idee che ti sono state inculcate dal tiranno per molto tempo.

Ecco una semplice opzione di auto-aiuto: scriviti una “formula magica”, da ripetere nei momenti difficili in cui sei preda di dubbi.

  • “Ce la faccio”
  • “Posso farcela”
  • “Voglio essere felice”
  • “Merito una vita migliore”
  • “Sono padrona del mio destino”

Usa metafore, che ti sono vicine: “Ciò che è fuori non è più dentro”, “Un fiore può spuntare dall’asfalto”, “Il percorso è illuminato”. La strada è sgombra, ci vuole solo forza per andare avanti.

Devi dare un significato ad alcune semplici azioni. Ad esempio, gira la pietra dell’anello verso il basso nei momenti di dubbio. Girala e pensa a qualcos’altro.

In bocca al lupo! E ricorda quanto segue: crediamo in te!

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